PavoneCampolo

“Laudamo in città”: Daf-Teatro dell’Esatta Fantasia coinvolge l’Ear del V.E.

Pubblicato il alle

3' min di lettura

PavoneCampolo«L’intenzione è quella collaborare con il Vittorio Emanuele e i suoi dipendenti, in questo momento difficile e incerto, per far sentire che il teatro è ancora vivo e necessario»: questa l’idea di  Angelo Campolo e Annibale Pavone, i due attori della Compagnia Daf-Teatro dell’Esatta Fantasia e ideatori del progetto “Laudamo in città”, presentato all’Ear di Messina.

Si tratta di un ricco programma articolato in 6 sezioni, aperto a tutti, che prevede laboratori teatrali per adulti e bambini, residenze, bandi di gara nazionali per la nuova drammaturgia e il teatro danza, un festival per le scuole, una rassegna a tema per le realtà artistiche messinesi, un cartellone di classici della prosa rivisitati, un percorso di collaborazione con i quartieri e con gli artisti, i musicisti e le librerie della città. 

«L’obiettivo — dichiara Pavone —  è fare della Sala Laudamo un polo creativo nel quale convergano diverse discipline, dal teatro di prosa alla musica, dalla danza alle arti visive. Tenendo conto di quanto di positivo realizzato dalle precedenti direzioni artistiche il nostro intento è intercettare lo spirito giovane che ha finora caratterizzato il pubblico della Laudamo, con una proposta artistica più ampia che miri a coinvolgere e appassionare un numero di persone sempre maggiore».

«È ormai anacronistico, se guardiamo alla programmazione degli altri teatri in Europa e in alcune città italiane d’eccellenza — prosegue Campolo — pensare che un teatro possa ripartire grazie all’allestimento di un cartellone di spettacoli da realizzare nel fine settimana. Non basta e non è questo di cui ha bisogno la città. Il teatro va reso fruibile dalla mattina alla sera con attività rivolte a più fasce di pubblico, diversificate a seconda delle esigenze, dei gusti e dell’età, con differenti formule di abbonamento».

Un programma dunque che, a costi ridotti, preveda anche “entrate” per il Vittorio Emanuele. «Il nostro progetto — proseguono — cerca di coniugare l’esigenza di un’apertura alle giovani realtà teatrali nazionali, con la necessità di ricucire un innegabile “strappo” che in questi anni è avvenuto tra il teatro e la città. Saranno perciò previste e incentivate le iniziative che dislocano il teatro il luoghi extra teatrali, nelle scalinate, nelle piazze, nei cortili, nei grovigli dellestrade del centro e deiquartieri». 

Le sei sezioni previste sono: laboratori  shakespeariani, in continuità con quanto svolto dalla stessa compagnia in questi anni, che si amplierebbero grazie all’offerta di un percorso drammaturgico, da realizzare in collaborazione con il regista e autore Tino Caspanello, e uno scenotecnico, guidato da Francesca Cannavò con il coinvolgimento delle maestranze del Teatro di Messina; residenze,Donne da favola-nuova drammaturgia e teatro danza; Il teatro in città/ “rassegna incroci e il teatro nei quartieri; i grandi classici rivisitati, da Goldoni a Pirandello; il festival dei laboratori scolastici; arte e letteratura in musica, in collaborazione con gli studenti del conservatorio Corelli; S.O.S . artisti, rivolto a pittori e scultori;  libri in teatro, per creare una rete con le librerie di Messina.

(97)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.