“O la carne o la vita”, ma la minaccia armata a un macellaio non ci fu: assoluzione in Appello

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Condannato a 6 anni e mezzo di reclusione in primo grado, assolto per non aver commesso il fatto in Appello. Questa la sentenza di secondo grado per Salvatore Rolla , accusato di estorsione aggravata ai danni di un macellaio del Rione Giostra.

I fatti risalgono al settembre del 2010. Rolla era accusato di essersi presentato armato di pistola nella macelleria, e dal titolare si era fatto consegnare della carne senza pagarla, affermando che in zona comandava lui.

L’accusa si fondava sulle intercettazioni ambientali effettuate all’interno del Carcere di Gazzi, laddove un detenuto, durante il colloquio con i propri familiari, veniva informato di quanto stava accadendo nella zona controllata dal detenuto e del rinvenimento di una pistola.

Il Tribunale di Messina, seconda Sezione penale, aveva condannato Rolla a 6 anni e sei mesi di reclusione e al pagameento di seimila euro di multa.

In Appello, l’avvocato Antonino Centorrino, difensore dell’imputato, ha dimostrato che le intercettazioni ambientali in realtà non potevano essere attribuite al suo assistito. Da qui la piena assoluzione.

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