Strutture sportive fatiscenti. E il Messina abbandona un “Celeste” ormai ridotto a una palude

Pubblicato il alle

2' min di lettura

E’ semplicemente vergognoso che in una città metropolitana di 238mila abitanti la prima squadra calcistica, militante in un campionato professionistico, decida di boicottare l’allenamento per le condizioni disastrose del terreno di gioco. E’ quanto accaduto ieri pomeriggio quando i calciatori dell’Acr Messina hanno abbandonato lo stadio “Celeste”, impossibilitati ad effettuare la tradizionale seduta per l’elevato rischio di infortuni.

Dove prima c’era un manto erboso da fare invidia, adesso regna una vera e propria palude fangosa sulla quale a fatica si riesce a camminare. Impossibile allenarsi, dunque. Un episodio intollerabile in una città dall’importante tradizione calcistica come Messina. Il punto più in basso mai toccato dalle strutture cittadine la maggioranza delle quali versa in condizioni di degrado e abbandono.

Di seguito il comunicato dei calciatori dell’Acr Messina che puntano il dito anche contro l’assenza dello staff medico:

La Squadra dopo aver preso atto delle condizioni impraticabili del terreno e delle strutture dello stadio Celeste e non avendo altre soluzioni, oggi pomeriggio ha deciso di non allenarsi per non mettere a rischio la salute fisica di noi giocatori,
Inoltre la mancanza ripetuta dei fisioterapisti non permetteva che l’allenamento si svolgesse in sicurezza .
L’intero gruppo dei calciatori esprime la massima fiducia nel mister Lucarelli e nel suo staff i quali hanno voluto trasmettere valori di attaccamento alla piazza dedicandosi con tutti loro stessi al miglioramento professionale della squadra.
Detto ciò non vorremmo arrivare alle dimissioni del suddetto staff dopo il quale l’intera squadra chiederebbe di essere libera di trovare altre soluzioni.

(221)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.