Strepitoso Vincenzo Nibali: la tappa 20 del Tour de France è sua

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Dopo un attacco portato da lontano, Vincenzo Nibali riesce a vincere una tappa, scacciando per l’ennesima volta le male lingue. In classifica generale Egan Bernal consolida il primato, garantendosi la vittoria del Tour de France, con alle sue spalle Thomas e Kruijswijk.

La tappa di oggi, a causa del mal tempo, è stata ridotta da 130 km a 59, ma questo non ha influito sullo spettacolo, visto che anche oggi non sono mancati i colpi di scena. Neanche il tempo di dare il via alla tappa che 29 uomini attaccano: tra loro figurano Elia Viviani (Deceuninck-Quick-Step), Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), Alberto Bettiol (EF Education First), Niccolò Bonifazio (Total Direct Energie) e Ilnur Zakarin (Team Katusha Alpecin).

All’inizio della lunghissima scalata verso Val Thorens (33,4 km al 5,5% di pendenza media) il plotone dei fuggitivi inizia a perdere pezzi, ma i più pimpanti sembrano Nibali e Zakarin, mentre nel gruppo maglia gialla la Jumbo-Visma aumenta il ritmo, per poter dar la caccia al podio della Gran Boucle al proprio capitano Steven Kruijswijk. La missione riesce alla formazione olandese, che manda letteralmente in crisi Julian Alaphilippe, fino a ieri leader della classifica generale. Davanti invece, a fare la differenza, è l’andatura di Nibali. Lo Squalo dello Stretto è meraviglioso nel suo salire costante, accelerando chilometro dopo chilometro. Gli scatti di Simon Yates, Warren Barguil e Marc Soler non spaventano Vincenzo NIbali, che riesce a staccare tutti gli avversari scollinando per primo a Val Thorens, apponendo il suo sigillo a un Tour fino a quel momento deludente.

Sorride anche il team Ineos con Egan Bernal, che domani sarà il primo sudamericano a transitare in giallo nella passerella di Parigi, amara invece per Alaphilippe, che paga un conto salatissimo sulle Alpi e perde anche il podio appannaggio di Kruijswijk.

Per Nibali non è stato il miglior Tour de France della carriera, visto che il suo obiettivo dichiarato era la classifica generale, ma complice la forma fisica non ottimale, ha dovuto abbandonare subito le speranze. Per lo Squalo è l’ennesima grande prova che lo consacra ancor di più nell’olimpo del ciclismo.

Con quella di oggi è quinta vittoria al Tour (una vittoria che mancava dal 2015), e la 53^ in carriera. Adesso arriva il meritato riposo con l’obiettivo mondiale dietro l’angolo, anche se quest’anno da semplice gregario.

Giovanni Irrera

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