Si è conclusa con un incredibile 7-1 la prima semifinale del Mondiale, con la Germania che ha infierito al cospetto di un avversario che si è sciolto come neve al sole, incassando quattro reti nel breve volgere di una decina di minuti. Difficile dare una logica a quello che si è visto in campo. Il Brasile è crollato di schianto. Nel momento decisivo, tutte le contraddizioni della squadra di Felipe Scolari sono venute a galla. Non bastano le assenze di Thiago Silva e Neymar a spiegare una simile debacle.
Molti, alla vigilia, dicevano che senza quei due fuoriclasse si sarebbe trattato del Brasile più scarso degli ultimi decenni. Adesso, parleranno del Brasile peggiore di tutti i tempi. Quello che ha subito la più clamorosa goleada da 94 anni a questa parte. Di riflesso, molti dipingeranno questa Germania come la più bella che si sia mai vista sui campi di calcio. Una squadra perfetta, compatta, ordinata. L’esatto assortimento di forza e classe. Del resto, non si centrano quattro semifinali mondiali di fila per caso.
Ma quello che è avvenuto è stato un capolavoro assoluto. Ciliegina sulla torta: tra i marcatori tedeschi della serata c’è anche Klose, che sale a 16 reti nelle competizioni mondiali superando il precedente record di Ronaldo. Per i brasiliani, una beffa ulteriore. Oltre al sogno, i tedeschi si sono portati via anche un pezzo della loro storia.
Un autentico dramma sportivo è invece quello che vive il Brasile. Rinnovata a più di 60 anni di distanza la disfatta per la sconfitta casalinga con l’Uruguay nell’altro mondiale ospitato nel paese sudamericano. I verde oro restano la Nazione con il maggior numero di trofei in bacheca, cinque, ma di colpo si scoprono vulnerabili e non riescono ancora a metabolizzare una sconfitta inattesa ed impronosticabile, soprattutto in queste dimensioni.
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