Un risultato storico ottenuto dalla nostra spedizione ai Campionati Mondiali di tennistavolo, che si sono svolti nella capitale cinese dal 6 al 15 settembre, in quello che può essere considerato, a pieno titolo, il Mondiale più competitivo della storia, con 315 atleti in gara e 45 nazioni rappresentate.
Un evento che ha regalato la soddisfazione di due terzi posti nelle prove individuali maschile e femminile, con Andrea Borgato e Clara Podda. Dopo aver vinto il quarto di finale con il brasiliano Da Silva per 3 a 0, Borgato è stato sconfitto con lo stesso punteggio dal britannico Davis in semifinale. La cinese Liu, invece, ha estromesso Clara Podda da un posto in finale.
Dopo i singolari le gare a squadre e quelle due medaglie sfiorate per un soffio, che avrebbero potuto arricchire il nostro medagliere. Per quanto riguarda le donne, dopo la bella vittoria di Michela Brunelli contro la Duman (medaglia di bronzo nel singolare), è arrivata la sconfitta di Federica Cudia contro la numero 5 al mondo Altintas. Si è arrivati così al doppio che ha dato alle azzurre il punto del 2-1. Quindi in campo le più forti delle rispettive squadre, la Brunelli e la Altintas. I primi due set vanno a favore della turca, ma la veneta trova il bandolo della matassa e vince il terzo set. Nel quarto la Brunelli si porta sul 11-10 ma tre sensazionali palle della turca spengono gli entusiasmi della panchina azzurra. Gioca bene Federica Cudia sul 2-2, ma la Duman rimonta l’iniziale svantaggio e chiude con un perentorio 3-2.
La squadra di classe 1 maschile, dopo la sconfitta contro la Germania per 3-1, esce sconfitta dalla sfida contro il Brasile per 2 a 3 dopo 3 ore e 50 minuti di gioco. Il primo punto va all’Italia, grazie al 3 a 0 di Borgato su Braga. I nostri avversari pareggiano subito il conto con Da Silva che si impone su Pizzurro. Azzurri di nuovo avanti grazie al punto nel doppio (3-1) ma il Brasile mette a segno le altre due sfide nei singolari, con Da Silva su Borgato (3-1) e Braga su Pizzurro (3-1).
«C’è molto rammarico per come sono andate le gare a squadre ˗ commenta Alessandro Arcigli, commissario tecnico della Nazionale Italiana ˗ siamo stati a un passo dal vincere altre due medaglie che avrebbero reso questo Mondiale ancor più straordinario. Certo, torniamo a casa da un Mondiale così competitivo con la soddisfazione di due medaglie ˗ aggiunge ˗ non possiamo certamente ritenerci delusi e io sono il primo a non esserlo».
«Prima di partire avrei firmato anche solo per una medaglia – prosegue il tecnico messinese – ne sono arrivate due e siamo stati vicinissimi dal conquistarne altre due. Sono triste per le due sconfitte nelle prove a squadre – conclude – ma sono soddisfatto del bottino complessivo ottenuto da Clara Podda e Andrea Borgato».
«Clara ai Campionati del Mondo ˗ dichiara ˗ ha dimostrato tutto il suo valore conquistando una medaglia di grandissimo pregio. Basti pensare che le due atlete più forti al mondo, vincitrici di medaglie alle ultime due Paralimpiadi, giocando la finale agli scorsi Mondiali in Korea nel 2010, hanno entrambe perso nei gironi di qualificazione, sconfitte da due atlete asiatiche, tanto giovani quanto forti. Per Clara un Campionato da incorniciare, oltre alle solite avversarie, si sono messe in luce altre due antagoniste fortissime, ma Clara c’è sempre, a dispetto delle avversarie che non sono riuscite a salire sul podio, e tra queste proprio la campionessa europea in carica la russa Poupacheva».
«Andrea, accreditato della quinta posizione del ranking mondiale era un outsider di lusso, ha confermato ˗ evidenzia ˗, nell’occasione più importante, tutto il suo valore. Non si è demoralizzato dopo la sconfitta nel girone e la grinta messa in campo nei quarti di finale (vinti con un perentorio 3 a 0) lo ha portato sul terzo gradino del podio mondiale. Allenato da Gianni Bruttomesso, il veneto è un difficile avversario per tutti e lo dimostrano i due singolari vinti contro la Korea nella gara a squadre. Adesso, insieme al suo valente tecnico societario, dovremo impostare un programma personalizzato che ci porti nella migliore condizione possibile a Rio 2016, dove Andrea sarà ancora protagonista».
Arcigli ha poi continuato: «Il tennistavolo moderno è cambiato, l’epoca dei “dopolavoristi” è terminata, non è più possibile competere contro un mondo sportivo che è senza dubbio professionistico, ed anche di alto livello! Non possiamo sperare nelle medaglie che arrivano grazie ai valori individuali e al talento estemporaneo ma dobbiamo costruirle col lavoro quotidiano in prospettiva delle grandi manifestazioni, lavorando professionalmente con i “campioni” di oggi e puntando sui giovani che non ci mancano affatto».
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