Il primo grado della sentenza “Dirty Soccer” suona come una beffa per l’Acr Messina. I giudici infatti hanno optato per la mano morbida con Vigor Lamezia e Barletta, soltanto penalizzate nonostante le pesanti sanzioni richieste dal procuratore federale. Dopo le indagini, Palazzi aveva infatti chiesto la retrocessione di entrambe le squadre, spianando di fatto la strada alla società giallorossa per la riammissione tra i professionisti. Il verdetto dei magistrati, invece condanna, il Messina alla serie D nella speranza di un’improbabile ribaltone nella sentenza d’Appello che il presidente Stracuzzi ha affidato all’esperto avvocato Mattia Grassani.
In città molti tifosi avevano chiesto un segnale dalla politica locale. Invito raccolto dal sindaco Accorinti che oggi è intervenuto sulla vicenda con una nota stampa. “Mi ha molto sorpreso la sentenza rispetto a quanto invece nelle scorse settimane veniva riportato da tutti gli organi d’informazione. Con dovizia di particolari eravamo stati informati di un sistema consolidato di illeciti, finalizzati a compromettere la regolarità dei campionati. La decisione della giustizia sportiva certamente penalizza la squadra di calcio della nostra città che adesso si attende, insieme a tutti gli sportivi messinesi – conclude Accorinti – che nel giudizio di appello vengano valutati con maggiore attenzione i fatti accaduti, nell’interesse prima di tutto dello sport e di chi lo pratica lealmente”.
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