Attraverso una lettera aperta, il vicepresidente di Basket Barcellona, Fedele Genovese, racconta tutte le vicissitudini economiche che affronta ormai da tempo.
Ecco le sue parole:
“Indirizzo questa lettera a tutti coloro che hanno a cuore le sorti della pallacanestro a Barcellona e che pertanto tifano (e continuano a tifare) per una squadra che, nonostante grosse difficoltà e sforzi e passando attraverso varie evoluzioni, continua a rappresentare una delle più belle (e pulite) realtà sorte nella nostra città, capace di far evocare il nome di Barcellona per ragioni che (almeno ogni tanto) riempiono di orgoglio e non di dispiacere. Parlo quindi alla comunità barcellonese che ama la squadra Basket Barcellona in tutte le sue componenti, perché è mio dovere informarla – per correttezza e trasparenza e per il ruolo di “temporaneo collante” che mi è stato richiesto di svolgere – di quali siano le condizioni finanziarie in cui versa la sua squadra, che, come ho sempre tenuto a
precisare, dovrebbe essere patrimonio della città. Questa esigenza è resa ancora più forte dal fatto che le ultime richieste di SOS sono risultate inefficaci e vane; inoltre, si avvicina una nuova scadenza finanziaria (rappresentata dal pagamento della terza rata di una tassa federale, pari a circa 24.000 Euro e con scadenza 5 dicembre 2014) per cui non c’è disponibilità di cassa. La mancata
corresponsione di questa rata determina, dopo 15 giorni, l’automatica esclusione dal campionato.
Questo rappresenterebbe quindi l’ultimo momento di esistenza del Basket Barcellona. Le attuali situazioni critiche si originano da una forte e netta discrepanza tra le promesse di supporto che sono state spese tra luglio e agosto scorso, periodo in cui si era deciso di procedere col campionato sulla base degli impegni assunti dalle varie componenti (Amministrazione Comunale, Gruppo Bonina,
Società, Trust, ipotetiche cordate imprenditoriali da coinvolgere, tifosi e chiunque fosse interessato a sostenere il progetto, in quanto amanti della pallacanestro a Barcellona), e la situazione attuale.
Pur con un atteggiamento sempre molto cauto, finalizzato a coinvolgere il maggior numero di persone possibili ed a ridurre al massimo i costi (un clima di forte “austerity” in pratica), in estate si è deciso di partire col progetto sul presupposto che sarebbero state economicamente presenti alcune componenti, per tutta la durata della stagione, e che tutti avrebbero fatto di tutto per salvare il “nostro giocattolo”. Barcellona meritava (e merita) di infiammarsi ogni domenica per la propria maglia e ciascuno di noi avrebbe fatto ogni cosa pur di restare in serie A2 e non ritornare – come già accaduto – nell’oblio. Il Gruppo Bonina sì è impegnato a supportare finanziariamente la
squadra anche per la nuova stagione ed a garantire (cosa che sta avvenendo) l’adempimento di ogni obbligazione contrattuale relativa alle precedenti stagioni. Il Trust avrebbe dovuto svolgere due diverse funzioni: la prima consisteva nella raccolta economica di contribuzioni tra i suoi aderenti; la seconda, di importanza ancora maggiore, era rappresentata dall’attività di coinvolgimento di ulteriori forze imprenditoriali (della zona e non) in modo tale da ampliare la base finanziaria
disponibile per sostenere il campionato (che genera un ammontare enorme di costi, in larga parte non abbattibili, quali tasse federali, affitti, trasferte, ecc. ecc.).Ulteriori fondi sarebbero giunti dalla Società, dalla pubblicità (con previsioni dimezzate di circa il 50% rispetto alle stagioni scorse,
vista la crisi), dalla sottoscrizione degli abbonamenti, dalla vendita dei biglietti per le partite casalinghe al Pala Alberti, dalla campagna “Sosteniamola”, dalle varie iniziative costruite con il coinvolgimento della squadra e della tifoseria, da una capillare rete di passaparola e tam tam sul territorio locale e fuori dallo stesso. Complessivamente, con circa 700.000/800.000 Euro di fondi (cifre che poi si sono effettivamente rivelate quelle necessarie al campionato di Lega Due) e –
per la prima volta forse – sul presupposto che la squadra si sarebbe comunque finanziata tramite tutta la città e non tramite un ristretto gruppo di individui (in cui, per sforzo economico e sacrificio, primeggiava indubbiamente il Presidente Bonina), si sarebbe potuto salvare il titolo ed affrontare il campionato. L’entusiasmo della città, oltre al suo concreto supporto, risultava quindi necessario per la stagione a venire. Ad oggi, 30 novembre 2014, la situazione è, come dicevo, profondamente diversa dal quadro di fine estate. Il sostegno del Presidente Bonina e della Sigma, con riferimento alla stagione attuale, è quello di garantire il pagamento delle spese pregresse nonché il pagamento delle ultime tre mensilità della stagione. Di tutta la Società (ormai rimasta una scatola vuota), a contribuire fattivamente siamo rimasti soltanto io ed il Dottore Prestipino, con le nostre quote. Il Trust ed ogni altra iniziativa connessa hanno generato fondi, ad oggi, pari a circa la metà delle somme preventivate in estate. Dagli abbonamenti – volutamente economici per permettere la
sottoscrizione a chiunque – si è ricavato circa 50.000 Euro, mentre gli incassi delle partite giocate fuori vista l’impossibilità, costantemente prolungata, di usufruire del Pala Alberti (circa 3.000 Euro a partita), servono a compensare i costi sostenuti per l’utilizzo dell’impianto di Patti (ivi inclusi i provvedimenti disciplinari a carico della Società). La pubblicità e le sponsorizzazioni mantengono le aspettative iniziali, aggirandosi intorno ai 130.000 Euro, con potenzialità di crescita per
almeno ulteriori 50.000 Euro. Gli sforzi profusi per reperire fondi e sostegno economico con la
compagna Sosteniamola sono naufragati a seconda di varie motivazioni o giustificazioni, raccogliendo una cifra irrisoria (inferiore di circa il 70% rispetto a quella raccolta la scorsa stagione). Da ultimo, l’Amministrazione Comunale – attenta nella gestione della crisi estiva della squadra – non è ad oggi riuscita ancora a garantirci l’utilizzo del Pala Alberti. È chiaro come la necessità di giocare le partite casalinghe a Patti comporti una rilevante perdita di incassi. Abbiamo pagato le prime rate degli stipendi e le spese di questa prima parte della stagione ma non avremo fondi necessari per il pagamento delle prossime spese con la puntualità richiesta. Mi sono impegnato davvero molto per mantenere in piedi questo progetto, con sforzi economici personali importanti (sostenuti da libero professionista ed in assenza di alcun ritorno fiscale) e togliendo tempo alla mia attività professionale.
Questo è quindi l’ultimo tentativo, almeno personalmente, che posso provare a fare prima che il progetto Basket a Barcellona tramonti definitivamente (ed immaginate quanto doloroso sia doverlo fare con i ricordi del derby vinto col Trapani ancora nella testa) e che la nostra città (e la nostra tifoseria) scompaiano dal panorama della pallacanestro italiana. Ogni supporto, di chiunque abbia a cuore questa squadra, è assolutamente necessario, così come lo sono le idee e le proposte
fattive in merito ad eventuali fonti di finanziamento per la stessa. Rimanere a guardare e lamentarsi successivamente non sarà di aiuto al Basket Barcellona, che, a costo di risultare ripetitivo, necessita – per restare in piedi – dell’aiuto di tutti, ora più che mai. Sta quindi a noi, tutti noi, decidere se continuare o smettere. Rimango a disposizione di chiunque voglia contattarmi”.
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