C’è chi ha pagato l’Imu, l’imposta municipale propria sugli immobili di proprietà, e chi, dopo aver versato l’imposta, chiede il rimborso. Come l’avvocato Salvatore Vernaci, già amministratore ed Esperto in servizio presso enti locali, che ha annunciato, a titolo gratuito, di aver riformulato il documento di rimborso Imu da presentare al Comune. Trascorsi i 90 giorni, se il Comune non avrà ottemperato, si potrà presentare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. “Io resto disponibile – dichiara Vernaci – e chiarisco a titolo gratuito di avanzare ricorso per tutti coloro che vogliono intraprendere quest’atto”. C’è pendente in Corte Costituzionale un ricorso contro l’introduzione dell’Imu e l’eventuale rimborso automatico (se la Consulta accoglierà le istanze provenienti da tutta Italia) sarà dato solo a coloro che hanno presentato domanda al Comune di residenza. La richiesta di rimborso è fondata su sei punti. Tra gli altri, la mancata negoziazione con la Regione Sicilia, secondo lo statuto siciliano, dell’imposta, mentre il governo nazionale ha istituito l’Imu unilateralmente; la duplicazione d’imposta visto che già si paga l’Irpef sui redditi immobiliari; la violazione dell’art. 53 della Costituzione perché l’Imu non è parametrata alle capacità contributive di ogni singolo cittadino. “In particolare – prosegue Vernaci – i vizi costituzionali dell’Imu hanno origine e derivazione dalla scelta di sviluppo della sua base imponibile identificata in valori immobiliari che sono stati rivalutati di colpo e di imperio in forma lineare”. Alla domanda di ricorso al Comune dovranno essere allegati fotocopia dei bollettini di pagamento e del documento di riconoscimento.
@Acaffo
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