Nessun caso avverso grave è stato segnalato all’ASP su 3mila vaccini somministrati dall’inizio della campagna a Messina e provincia e relativi al lotto ABV2856, ritirato da Astrazeneca per precauzione in tutta Italia.
Rimanevano solo 73 dosi in città, a Palazzo Satellite, e sono state tempestivamente bloccate, in attesa di nuove disposizioni. Chi ha ricevuto il vaccino può facilmente verificare il lotto che gli è stato somministrato nel certificato consegnato, leggendo il codice sotto il QR code. Fino ad oggi nessun altro lotto di vaccini delle varie aziende farmaceutiche ha creato problemi.
Intanto l’Hub vaccini nell’ex Fiera inaugurato mercoledì procede senza sosta: nel primo giorno di “rodaggio” del padiglione 7a oltre 600 somministrazioni Astrazeneca tra insegnanti, avvocati e persone, senza patologie gravi, tra i 70 e 79 anni prenotate ieri e subito chiamate per ricevere la prima dose.
Nessuna reazione avversa durante l’osservazione che dura circa 15 minuti subito dopo la vaccinazione e non sono stati finora segnalati effetti collaterali particolari (oltre febbre e sintomi influenzali che rientrano nella norma e tendono a sparire nell’arco di 48/72 ore). Gli utenti sono stati supportati costantemente fin dal loro arrivo anche dal team di psicologi dell’Ufficio per l’Emergenza, diretto dal commissario Alberto Firenze. Nei prossimi giorni sarà attivato anche il padiglione 7B per accelerare ulteriormente la vaccinazione di massa.
Di seguito nota di approfondimento che riguarda il vaccino Astrazeneca e chiarisce molti dubbi.
Il vaccino Astrazeneca
In relazione ai dubbi e alle false notizie emerse e condivise sul vaccino Astrazeneca, che da metà febbraio è in somministrazione da parte della Regione Siciliana agli aventi diritto, è necessario precisare alcuni punti fondamentali, per evitare il diffondersi di ingiustificati allarmi e fake news.
Il vaccino Astrazeneca è stato regolarmente approvato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), e ne è stata raccomandata la somministrazione nella fascia dai 18 fino ai 65 anni in assenza di patologie. L’AIFA “raccomanda che la seconda dose del vaccino AstraZeneca dovrebbe essere somministrata idealmente nel corso della 12/a settimana (da 78 a 84 giorni) e comunque ad una distanza di almeno 10 settimane (63 giorni) dalla prima dose”.
L’efficacia del vaccino anti Covid AstraZeneca nel prevenire la malattia sintomatica risulta pari al 73% dal 35° giorno dalla somministrazione della prima dose. Altresí, nonostante in Italia non si vaccinino ad oggi gli over 65 con AstraZeneca, ad avvalorare la sicurezza e l’efficacia del vaccino, i dati resi noti oggi (03.03.2021) dalla stessa multinazionale, suggeriscono che, negli over 80, una singola dose di vaccino abbia un’efficacia di almeno l’80% nel prevenire le ospedalizzazioni, circa 3-4 settimane dopo la vaccinazione. I dati sono stati presentatI dal Public Health England.
Risultati preliminari di uno studio del servizio sanitario scozzese (Public Health Scotland) mostrano una riduzione del 94% del tasso di ospedalizzazione per COVID-19 nella popolazione che ha ricevuto la prima dose di vaccino AstraZeneca.
I vaccini attualmente in somministrazione, Pzifer-Biontech e Moderna, hanno presentato un’efficacia superiore al 95%. Il vaccino Astrazeneca, benché con efficacia inferiore, è stato approvato perché mostra un rapporto beneficio/rischio favorevole nelle persone al di sopra dei 18 anni di età. Nei partecipanti ai test clinici che avevano ricevuto la seconda dose dopo 12 settimane, l’efficacia aveva raggiunto l’82,4 per cento a 14 giorni dalla nuova somministrazione. In tutti i partecipanti che avevano ricevuto almeno una dose di vaccino, a partire da 22 giorni dopo la prima dose, non si erano osservati casi di ricovero. Inoltre, l’arrivo di un terzo vaccino caratterizzato da una maggiore maneggevolezza d’uso rappresenta un importante contributo alla campagna vaccinale in corso, perchè il flaconcino multidose (dieci da un singolo flacone per il vaccino distribuito in Italia) non aperto deve essere conservato in frigorifero (2°C-8°C) e non deve essere congelato (come invece i vaccini Pfizer-Biontech e Moderna).
Contrariamente ai vaccini Pfizer-Biontech e Moderna, che sono vaccini a “RNA messaggero”, quello Astrazeneca è basato su vettore adenovirale non-replicativo, per cui anche con questo vaccino la vaccinazione non può provocare l’infezione da SARS-CoV-2 o la malattia COVID-19 perché il vaccino COVID-19 Vaccine AstraZeneca non contiene virus attivi, ma solo una componente genetica che porta nell’organismo di chi si vaccina l’informazione per produrre anticorpi specifici. Quindi risulta evidente che sia i vaccini a RNA messaggero che i vaccini virali inducono una buona protezione verso il COVID-19.
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