La Vittoria di ogni giorno (il marito)

Pubblicato il alle

4' min di lettura

Ahhhhh, stasera mi sento innamorata. Non succede spesso ma, stasera, non so perché mi va di dedicare le mie attenzioni al mio maritino. I bambini dormono, sui fornelli sfrigola il guanciale per l’amatriciana, il suo piatto preferito. Nella stanza c’è solo la penombra del televisore, una candela profuma la stanza di ciliegia. Ho già in mente tutto. Mi avvicino silenziosamente, morbidamente, sensualmente. Ancora del tutto inaspettatamente, alle 21 sono truccata. Ancora del tutto inusualmente, alle 21 indosso in jeans e non i leggings dimagranti a raggi infrarossi (che fanno miracoli nds).
Con aria ammiccante accarezzo il divano dove lui è seduto a guardare il suo programma del cuore, “Hitler e il terzo reich, il progetto Lebensborn, il generalplan ost, il gafsretedfgvfdtyshuyuhidnuhuniuosjxunnhxumj e vattelapesca”. Mi accomodo sul lato opposto della seduta e lo guardo ammiccante, come un felino, pronta a balzargli addosso. Lui finge, chiaramente, di essere concentratissimo sul programma di History Channel, ma io capisco che sotto sotto si sente stuzzicato.
Ad un tratto, pubblicità.
Proprio un attimo prima del balzo felino. Che disdetta! Devo rimandare l’attacco. Mi guarda. “Vittoria che hai? Ti senti male? Nooo… ma guarda che gran figa!” dice continuando a guardare la TV.
Si riferisce ad una tipa che pubblicizza un rossetto indelebile. Uff…mi sto innervosendo! Sto per dirgli che tanto quella tipa ha i denti come Pippo l’amico di Topolino, e non è tutto “sto granché”, ma lui mi anticipa. La guarda sorridere e scoppia in una fragorosa risata. “ahhhahahhaha ma ti rendi conto? Fanno pubblicizzare un rossetto proprio ad una con il diastema!!!”. Uhmmmm. Lo guardo. Come solo ad una donna può accadere nel giro di pochi secondi il mio umore è irreversibilmente mutato. Vorrei picchiarlo e decido a tavolino di litigarci.
Programmo quale potrebbe essere la cosa che lo fa innervosire di più e metto in pratica il mio piano B:la discussione.

Quella assolutamente inutile, polemica, quella che ti serve per sfogarti su ciò che accadde nel Natale dell’83, perché sai che arriverai a rinfacciargli quello che accadde nel Natale dell’83.
Odia quando faccio la saputella. Allora mi alzo in piedi, mani sui fianchi, mento in su, testa di lato, gli occhi chiusi, mi posiziono davanti a lui e… parto.
“Allora, dici questo, caro mio, perché non sai che, è proprio una strategia di marketing, vecchia quanto mia nonna, quella di sfruttare i difetti fisici delle modelle per enfatizzare la qualità dei prodotti che devono pubblicizzare”. Parlo a ruota libera ma a me che me ne frega di quello che sto dicendo? Boh! “E poi, caro mio, non sai che le modelle più pagate hanno sempre un difetto che le rende famose? Mica sono tutte perfette!”.
Si gira, mi guarda, allarga le labbra nel sorriso che mi ha conquistata tredici anni fa ed in un attimo penso che, forse, se riesco a non far bruciare la pancetta che strilla in cucina, possiamo ancora recuperare il piano A. Ma poi dice “Amore…ma allora tu non potresti mai fare la modella!!!!”. Sorrido, penso: “Bravo!”. Intende sicuramente dire che sono perfetta e che non ho difetti. Lo guardo con occhi scintillanti, tento di trattenere il sorriso, ma le labbra mi tremano e sembro una vecchia con il Parkinson. Ma lui aggiunge: “Tu hai un dente in fuori, il naso storto, il mento in fuori, lo strabismo. Poveracci! Come farebbero a scegliere un solo segno distintivo per te?”. Ah si? E tu sai che hai, bellobellobellobellino? HAI FAME! Perché io mi sto coricando e tu resti senza cena. Ciao ciao.

Vittoria Gangemi

(635)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.