Fondi Ecopass, il Comune non sa quanto ha incassato. Gioveni: “Superficialità e pressapochismo”

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“Chiedere lumi all’amministrazione in Commissione sulla gestione e sull’ammontare complessivo dell’ecopass e non avere da essa risposte immediate, rasenta superficialità e pressapochismo rispetto all’unica fonte certa e preziosa per la città su cui occorre investire.” Non usa giri di parole il consigliere comunale Libero Gioveni  che da sempre ritiene l’istituzione della tassa di attraversamento un legittimo e prezioso risarcimento alla città per le decennali violenze infrastrutturali e ambientali subite, non nasconde il proprio stupore nel constatare l’inconsapevolezza sull’argomento da parte di chi invece dovrebbe avere sempre contezza reale e aggiornata dei proventi.

“E’ accaduto in Commissione lavori pubblici – spiega Gioveni – dove l’assessore De Cola, accompagnato dal funzionario del Dipartimento manutenzione strade  Costanzo, non ha saputo fornire al sottoscritto e all’intero organo consiliare dei precisi ragguagli sull’attuale ammontare degli incassi. In tutti questi anni – prosegue il consigliere – tranne in una sporadica occasione in cui venne fatta una sorta di rendicontazione iniziale da parte di questa Amministrazione, non si è mai proceduto ad una vera e soprattutto costante operazione verità sui fondi ecopass, e non soltanto sulle cifre, ma anche sulle scelte politiche relative alla loro effettiva destinazione e alla loro complessiva gestione”.

“Personalmente, per esempio, – rimarca l’esponente Udc – non ho mai condiviso il fatto che in passato i fondi ecopass siano stati impiegati per eseguire semplici interventi di manutenzione ordinaria con ricolmatura buche a macchia di leopardo. L’ecopass è nato per essere destinato soprattutto nella manutenzione straordinaria di quelle arterie soggette al transito dei tir, e ancora ve ne sono alcune non adeguatamente attenzionate (vedi la via Gerobino Pilli a Camaro S. Paolo, soggetta giornalmente al transito di mezzi pesanti di una ditta che ha la propria sede a Messina Due, a riprova della scarsa attenzione di questa giunta nei confronti dei villaggi)”.

Infine, nell’ottica di una rivisitazione della delibera che istituì la tassa – rimarca Gioveni – sarebbero da valutare anche le ipotesi di: commisurare l’eccedenza di una soglia di peso massimo dei tir (da verificare con un bilico da predisporre agli sbarchi) con una “soprattassa”, compensando così le sollecitazioni che i “bisonti della strada” continuano a determinare sui nostri torrenti coperti (viale Europa e viale Boccetta in primis). Gioveni chiede anche di abbassare l’attuale percentuale del 35% degli incassi spettante al Comune di Villa San Giovanni, proprio perché oggettivamente questa quota appare eccessiva rispetto ai tanti disagi subiti dai messinesi.

 

 

 

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