Le epilessie ereditarie, che colpiscono 1/200 della popolazione generale e che costituiscono circa il 70% di tutte le forme di epilessia, sono state al centro di un evento tenutosi il 5 e 6 giugno nell’Auditorium “G. Martino” dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Messina.
I lavori sono stati introdotti dal professor Francesco Pisani, docente di neurologia all’Università degli Studi di Messina ed organizzatore scientifico del convegno.
“Stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione sia in ambito medico” ha detto Pisani “e sia in ambito socio culturale: in ambito medico, i progressi raggiunti ci consentono di stabilire in molte forme le mutazioni genetiche che causano l’epilessia e calcolare le probabilità di ereditare tale malattia in ambito familiare; inoltre, basta qualche test genetico per sapere in anticipo se il paziente può assumere un determinato farmaco senza andare incontro a gravi reazioni allergiche. Da un punto di vista socio-culturale, poi, le paure che circondavano il concetto di ereditarietà della malattia sono state drasticamente ridotte dai risultati della ricerca scientifica: la maggior parte delle forme ereditarie, infatti, è controllata ottimamente dalla terapia o, addirittura, esistono tipi di malattia che passano da sole senza bisogno di assumere alcun farmaco”.
Dopo i messaggi augurali e di benvenuto di Stefano Leonardi a nome dell’Ordine, hanno porto i saluti ai partecipanti il prorettore dell’Università, Giovanni Tuccari, ed il direttore del dipartimento di Neuroscienze, Giuseppe Vita. La prima sessione del convegno è stata dedicata ad illustrare il percorso diagnostico strumentale per giungere ad identificare i geni implicati nelle varie forme di epilessia genetica ed, in particolare, sono state poi trattate le epilessie temporali e riflesse. Relatori sono stati i professori Striano e Coppola di Napoli ed Elia dell’Istituto Oasi di Troina.
La seconda sessione, cui hanno partecipato i professori Ientile e Spina dell’Università di Messina e De Sarro dell’Università di Catanzaro, ha poi affrontato gli aspetti più sperimentali con i potenziali risvolti terapeutici. Le mutazioni geniche più recentemente identificate come causa di forme particolari di epilessia e le caratteristiche cliniche di tali patologie sono state poi prese in considerazione la mattina di sabato, giornata che ha visto le relazioni dei Professori Guerrini dell’Istituto Meyer di Firenze, Nobili del Niguarda di Milano e Belcastro del S. Anna di Como. Infine, i professori Falsaperla e Sofia di Catania e Ferlazzo di Catanzaro hanno trattato l’epilessia vitamina B6 dipendente, l’epilessia mioclonica giovanile e le epilessie miocloniche progressive, rispettivamente.
Le varie sessioni sono state costantemente vivacizzate dalle numerose domande fatte in un’aula gremita di partecipanti.
(295)