L’inchiesta della magistratura che ha consentito di portare alla luce un giro di macellazioni clandestine di capi di bestiame malati nella zona dei Nebrodi, ha indotto la Uil Fpl a prendere posizione sulla vicenda. Il sindacato, con una lettera indirizzata al Ministro per la salute, oltre che al governatore Crocetta e ai vertici regionali della Sanità, chiedono il commissariamento della Sicilia. Di seguito il comunicato stampa diffuso da Uil-Fpl.
“La Uil-Fpl ha inviato una nota, indirizzata fra gli altri al Ministro per la Salute pubblica, con la quale si chiede il commissariamento della Sicilia per non avere provveduto all’eradicazione delle malattie infettive e diffusive del bestiame. Come peraltro emerso recentemente da un’inchiesta della Polizia nel messinese che ha portato alla scoperta di un preoccupante giro di carne infetta posta successivamente in vendita. Pippo Calapai, Mario Salvatore Macrì e Massimo Venza, rispettivamente segretario generale, responsabile Area media, e responsabile Area medico-veterinaria, evidenziano nella missiva indirizzata ai vertici regionali della Sanità, oltre che al governatore Rosario Crocetta, fanno rilevare come “A fronte delle gravi criticità fatte emergere dalle Forze dell’Ordine di S. Agata di Militello e dalla Commissione Ispettiva Regionale istituita ex D.P.R.S. D. P. n. 200/SERV1°/SG/2016, in rapporto all’attuazione ed all’efficacia dei controlli sanitari medico-veterinari, la cui cadenza e modalità di esecuzione sarebbero – l’utilizzo del condizionale è d’obbligo – chiaramente scandite dalla normativa di settore, strumentalmente sono state fornite alla popolazione informazioni ingannevoli e, al contempo, vengono assunti dai vertici dell’A.S.P. provvedimenti privi di ogni logica sanitaria, che prescindono dall’analisi delle sopra richiamate criticità”.
I sindacalisti, inoltre, rilevano che “La Corte Costituzionale con sentenza n. 270/2016, ha ribadito come i controlli sanitari previsti per l’eradicazione delle malattie trasmissibili dall’animale all’uomo, recentemente riconfermati nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A.), in virtù della loro valenza sanitaria in materia di “profilassi internazionale, tutela dell’ambiente e dell’ecosistema”, rientrino nell’ambito della competenza legislativa esclusiva dello Stato, quale misura ritenuta primaria da garantirsi per la salute dei cittadini. Ciò nonostante, questi controlli sanitari in Sicilia, ed in particolare nella Provincia di Messina, vengono realizzati da circa 15 anni attraverso il ricorso a periodici quanto illegittimi progetti obiettivo, che per loro natura dovrebbero costituire esclusivamente uno strumento gestionale utilizzabile dalle AA.SS.PP. per perseguire, al di fuori dell’orario ordinario di lavoro, il raggiungimento di particolari risultati altrimenti non raggiungibili a causa della già piena utilizzazione delle risorse a disposizione in orario ordinario, e non essere destinati al superamento di condizioni di inadeguatezza determinate da carenze croniche di risorse umane.
Rispetto alle criticità emerse recentemente, l’organizzazione sindacale chiede al Ministro della Salute pubblica che la Sicilia venga commissariata. “Nel rinnovare l’invito recentemente avanzato agli “organi inquirenti a perpetuare gli accertamenti di responsabilità per i reati commessi, estendendoli anche ai più alti livelli” istituzionali, in presenza di ben tre esposti-denuncia inerenti i fatti in questione, già depositati presso le competenti Autorità, questa O.S. ritiene di rammentare a sé stessa che le criticità relative alla profilassi ed eradicazione delle malattie animali trasmissibili all’uomo sono già da tempo al vaglio degli organi di controllo, per come testimoniato dall’art. 9 del Decreto Balduzzi (L. n. 189 del 08.11.2012) – Disposizioni in materia di emergenze veterinarie – che prevedeva, come ancora prevede, la nomina di un commissario ad acta per le regioni che non abbiano provveduto all’eradicazione delle malattie infettive e diffusive del bestiame è forse arrivato il momento giusto?“
(262)