Un solo uomo per tutte le vertenze. Non gliene hanno risparmiata una, ieri, al presidente della Regione, Rosario Crocetta, a Messina per determinare il coordinameneto provinciale del Megafono. Una manna per gli inoccupati, i non cassaintegrati, “quellichevoglionosalvareloStretto” e “quellichevoglionosalvarelacameradicommercio”, la presenza del governatore della Sicilia in città, ieri. E Lui non si è sottratto al fuoco di domande, alle richieste di intervento. Una risposta per tutto, lui c’era. In alcune fasi delle “raffiche”, anche incazzato, se l’altro non capiva o voleva un’ulteriore rassicurazione.
A chi vuole salvare lo Stretto ( praticamente tutti) ha detto: “Ho scritto al ministro Lupi e sto pensando ad una mobilitazione di tutti i deputati siciliani. Tutti a Roma per garantire la continuità territoriale, che è la pricipale tra le battaglie”.
Poi ha ribadito la sacralità del concetto di autonomia regionale, che, pare, non sia molto rispettata dal governo nazionale. ” Chi investe in Sicilia deve pagare le tasse in Sicilia”- ha detto il presidente- e le tasse dei siciliani dei siciliani devono rimanere nelle casse a noi. Non siederemo, da poveri, alla tavola del parente ricco”.
Ma le piaghe cittadine sono tante. E dopo la vertenza Stretto è arrivata quella Confcommercio.
“Per salvare la Camera di Commercio di Messina- ha detto Crocetta- ideale sarebbe stato l’accorpamento con quella di Enna. Comunque dico no alla soppressione. Occorre compatezza- ha aggiunto- perchè le divisioni non portano soluzioni”.
Cas. ” A breve sarà analizzata la gestione degli ultimi mesi e verrà nominato il quarto componente del Cda”
Province. la loro riforma è ancora in itinere ma – sostiene il governatore: – ” Entro aprile sarà pronta con le tre Città Metropolitane (Messina, Catania e Palermo) e 6 Liberi Consorzi.”
Crocetta non esclude che il numero dei consorzi possa aumentare nel caso dovessero esserci ulteriori richieste di aggregarsi da parte di Comuni.
Non poteva mancare, tra tante, la vertenza più bollente, quella della Formazione, vertenza frutto dell’inchiesta “Corsi d’oro”, che con lo stop ai vari enti formativi messinesi ha, di fatto, messo in ginocchio parecchi dipendenti, senza stipendio da 2 anni e non cassaintegrati.
Qui, toni più accesi, animi caldi. Sulla non corrisposta cassa integrazione, Crocetta ha risposto: ” La nuova legge voluta dallo Stato vi ha escluso dall’ammortizzatore sociale perche siete Onlus. Noi ci siamo battuti perchè vi sia riconosciuto. Ma intanto abbiamo i fondi per la Cassa integrazione e, nei prossimi giorni, organizzeremo un incontro tra voi e l’assessore regionale alla Formazione per sbloccare questi fondi”. Qualcuno, non pago, voleva altro, ma un Crocetta categorico lo ha stroncato, irritato, ribadendo il concetto. “i soldi ci sono”.
Bello, nella sua sicilianità, l’interrogativo, stizzito, rivolto a Massimo Finocchiaro: – Come amu a fari?”
Ma il governatore pensa anche a reinserire nel mondo della Formazione i lavoratori degli enti finiti nel calderone delle numerosi inchieste siciliane. Crocetta ha detto che punta sulla distribuzione dei dipendenti in enti “salvi” dalla bufera giudiziaria. Con l’accelerata dell’Ars nel votare la riforma della Formazione. Pensa all’albo unico dei lavoratori, per consentirne la mobilità.
Nella bagarre di vertenze da discutere, il presidente della Regione non ha dimenticato il motivo per il quale è venuto a Messina: organizzare il nuovo coordinamento provinciale. Questa la composizione: Massimo Finocchiaro, coordinatore provinciale; Nora Scuderi, Angelo Burrascano, Pippo De Leo e Pippo La Face, coordinatori cittadini.
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