La decisione del segretario generale Antonio Le Donne di secretare gli atti relativi alla Variante di salvaguardia del Piano regolatore di Messina non è andata giù ai consiglieri comunali. Questa mattina i capigruppo Giuseppe Santalco, Giuseppe Trischitta, Angelo Burrascano, Elvira Amata e Daniela Faranda hanno chiesto, in rappresentanza delle altre forze politiche escluso CMdB e Gruppo Misto, di poter analizzare la delicata questione alla luce del sole, coinvolgendo ordini professionali in sedute aperte anche alla stampa.
“Non ci sono motivi normativi per secretare gli atti – ha spiegato Santalco – poiché questo non è avvenuto con mappe e planimetrie. Semmai è necessario garantire la riservatezza sugli atti e sulla micronizzazione, in modo tale da consentire ad ogni consigliere di fare il proprio lavoro senza rischiare di essere denunciato per violazione di segreto d’ufficio. E nella proposta di delibera sulla Variante al Prg non si riscontrano ipotesi di legge che impongano il segreto”.
I capigruppo, dunque, non sono disposti a votare a “scatola chiusa” un atto importante per il futuro della città e chiedono al presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, di porre in essere tutte le azioni necessarie alla tutela dell’Aula.
“La legge – spiegano i consiglieri in una lettere indirizzata ad amministrazione e segreteria generale – non attribuisce alcun potere ai dirigenti del Comune di secretare atti amministrativi. La riservatezza degli stessi è prevista dalla legge e, in casi del tutto eccezionali, l’imposizione di segreto è consentita da parte del Governo in ipotesi del tutto residuali”.
Andrea Castorina
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