Un’Aula semivuota dice sì al Previsionale 2015. Contestata l’assenza di Udc e Dr

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Dopo un’odissea lunga otto mesi, alle 22.55 il Consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione 2015 tra gli applausi dei dipendenti delle cooperative e di Messinambiente che hanno seguito con pazienza i lavori di un’Aula semivuota durati quasi quattro ore. A dire sì all’importante atto finanziario è stato l’intero gruppo di Cambiamo Messina dal Basso, seguito da Forza Italia, Felice per Messina, Grande Sud e Gruppo Misto. Un secco no è invece arrivato da Pd e Ncd, astenuti invece i consiglieri Barrile e Burrascano.

Favorevoli: Pagano, Trischitta, Crifò, Parisi, Amedeo, Santalco, Cantali, Amata, Fenech, Risitano, Caccamo, Rella, Vaccarino, Abbate. Astenuti: Burrascano, Barrile. Contrari: Russo, Gennaro, Cardile, Iannello, Faranda. Assenti: Adamo, Carreri, Consolo, Contestabile, Crisafi, Cucinotta, David, De Leo, Gennaro, Interdonato, La Paglia, Mondello, Perrone, Rizzo, Scuderi, Sindoni, Sorrenti, Sottile, Zuccarello.

La seduta, com’era prevedibile, è stata caratterizzata da argomentazioni prettamente politiche. Inequivocabile il messaggio lanciato da Udc e Dr che hanno lasciato vuote le rispettive poltrone, sottraendosi alla votazione. Un’assenza ampiamente stigmatizzata da quasi tutti i consiglieri intervenuti nel dibattito. Giuseppe Santalco è arrivato addirittura a chiedere al presidente Emilia Barrile di sospendere i lavori per contattare i capigruppo Mario Rizzo e Nino Carreri e capire le loro intenzioni, valutando il rinvio di 24 ore della votazione per coinvolgere le altre forze politiche. Alla fine si è andati avanti con 21 presenze.

Quasi al completo la giunta. Il sindaco Accorinti, il vice Cacciola e gli assessori De Cola, Eller e Ialacqua hanno seguito i lavori insieme al collegio dei revisori dei conti, al segretario generale Antonio Le Donne e al ragioniere generale Antonino Cama. Dopo l’invito del primo cittadino ad abbassare i toni e lavorare insieme per innalzare il livello della città, a prendere la parola è stato Luca Eller che non ha risparmiato attacchi all’operato dell’amministrazione comunale. “Non voglio mettere il coltello nella piaga – ha spiegato l’assessore al Bilancio – ma non si doveva certamente arrivare a questo punto. Adesso ci attendono altre tappe importanti, contiamo di portare presto alla votazione il Consuntivo 2015 e  stiamo lavorando per il Previsionale 2016. E’ arrivato il momenti di  iniziare un percorso che porti al miglioramento di una città per la quale ci ho messo la faccia. Viste le difficoltà sarebbe auspicabile estendere la durata del piano di riequilibrio a trent’anni così come avvenuto in Grecia”.

Tra i consiglieri il primo a prendere la parola è stato Giuseppe Santalco che ha aperto il suo intervento manifestando solidarietà a Carlo Cantali a cui un individuo questa mattina ha intimato: “o voti il bilancio o ti ammazziamo“. Un episodio squallido che testimonia il grave disagio patito dalla cittadinanza messinese. Il capogruppo di Felice per Messina ha poi attaccato senza mezzi termini i colleghi di Udc e Dr. “Avrei preferito votare domani con la presenza di tutte le forze politiche che hanno fatto una scelta di campo. C’è chi preferisce organizzare conferenze stampa o andare in prefettura, in altre occasioni Udc e Dr hanno fatto passerella mentre oggi hanno voltato le spalle davanti ad un atto di estrema importanza. Ci accuseranno di essere la stampella di Accorinti, ma noi votiamo il bilancio per il bene della città pur sottolineando la nostra piena opposizione a questa amministrazione comunale”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Giuseppe Trischitta, autore di un accorato monologo accompagnato dagli applausi dei lavoratori presenti in Aula. “L’assenza di Udc e Dr è riconducibile a una scelta dei rispettivi leader. Ci sono giochetti politici che non dovrebbero appartenere al Consiglio e che non dovrebbero passare sulle spalle dei cittadini. Uno come Giovanni Ardizzone che si è candidato come prossimo sindaco non può imporre al suo gruppo di disertare l’Aula in momenti in cui si deve pensare solo al bene della città. E lo stesso vale per Picciolo e D’Alia. Quest’atto non può non essere approvato e se qualcuno mi avesse detto di non votarlo avrei risposto con una pernacchia“.

Secondo giorno di lavoro per Maurizio Rella che ha preso il posto di Nina Lo Presti ereditandone anche l’approccio critico verso l’amministrazione Accorinti. “La scelta di rimanere nel gruppo CMdB – ha precisato Rella – è solo di natura tecnica, deciderò in seguito che posizione politica intraprendere. Ho avuto tanti dubbi, ma alla fine ho deciso di essere presente e di votare il bilancio e trovo umiliante vedere un’aula così vuota. Da sempre ho creduto nella partecipazione che spesso lo stesso Accorinti non ha garantito, il suo è stato un governo di apartheid, altro che palazzo di vetro. Manterrò un approccio fortemente critico nei confronti dell’amministrazione, cercando tuttavia di farlo in modo costruttivo”.

I lavori sono poi proseguito con l’approvazione di tre emendamenti presentati da Giuseppe Santalco affinché si facesse ulteriore chiarezza sulla veridicità del documento finanziario. La votazione del Previsionale 2015 è poi avvenuta tramite appello nominale. I 14 voti favorevoli hanno permesso di approvare il bilancio e chiudere definitivamente una delle pagine più nere della politica messinese. La città potrà adesso ricevere i 70 milioni di euro dal ministero e saldare il conto con partecipate, servizi sociali e fornitori.

Andrea Castorina

 

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