Un vero e proprio terremoto politico è quello che sta avvenendo all’ARS (Assemblea Regionale Siciliana) in questi giorni, in seguito alla dichiarazione di Gianfranco Miccichè, neo presidente dell’Assemblea, che lo vede opporsi al tetto degli stipendi d’oro dei dirigenti. La motivazione che ha portato il neo presidente a fare questa dichiarazione sembrerebbe risiedere, a suo dire, nella volontà di volere persone più competenti e preparate.
Ma queste sue affermazioni, come prevedibile, hanno innalzato un polverone non indifferente, tanto da giungere alle dimissioni di uno degli assessori: l’on. Vincenzo Figuccia, assessore ai Rifiuti della Giunta Musumeci.
«Oggi più che mai sento di essere un uomo libero – afferma l’assessore dimissionario – e da tale condizione continuo a portare avanti le mie idee, rimanendo fedele al mandato degli elettori che mi hanno votato per tutelare la posizione dei cittadini, di chi soffre, di chi vive una condizione di difficoltà economica e di chi è lontano dai palazzi dorati. La mia maggioranza è la gente che ha creduto in un’azione di cambiamento e di discontinuità. Ci sono tante aspettative verso questo governo, che sono certo non verranno disattese, ma non posso non tenere conto degli accadimenti politici, consumatisi nelle ultime ventiquattro ore, che ledono la dignità dei cittadini siciliani, consegnano un’immagine inopportuna e distorta e che rendono impossibile la prosecuzione del mandato di Assessore all’energia e ai servizi di pubblica utilità, conferitomi dal Presidente Musumeci».
Arriva prontamente la risposta della squadra di governo del presidente Nello Musumeci (composta da Alessandro Aricò, Diventerà bellissima; Antonio Catalfamo, Fratelli d’Italia; Margherita La Rocca Ruvolo, Udc; Giuseppe Milazzo, Forza Italia; Carmelo Pullara, Popolari e autonomisti): «Vorremmo consigliare all’assessore Figuccia di impegnare le sue energie in modo prevalente se non esclusivo all’attività amministrativa di governo, nei settori delicati che gli sono stati affidati, evitando di alimentare polemiche strumentali su argomenti che non sono all’ordine del giorno dell’Assemblea regionale siciliana. Il tema relativo alla scadenza della vigente delibera del Consiglio di presidenza dell’8 ottobre 2014, concernente i tetti retributivi del personale amministrativo dell’Ars, sarà affrontato a tempo dovuto, con la doverosa sensibilità, dallo stesso consiglio di Presidenza».
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