Solitamente l’autunno è il periodo in cui le scuole riaprono dopo la lunga pausa estiva. A Messina, invece, accade l’esatto contrario: chiudono. Dal mese di settembre, infatti, sono già cinque gli edifici scolastici che hanno interrotto le lezioni per problemi legati alla sicurezza. La chiusura della “Ettore Castronovo”, risultata a rischio sismico dopo un’indagine dell’Ispettorato del Lavoro, ha generato un’onda lunga che ha coinvolto altri istituti comprensivi della città, provocando disagi a centinaia di studenti.
Ultima in ordine di tempo a chiudere i battenti è la “Paino” di Gravitelli. La struttura, infatti, dovrà subire degli interventi di messa in sicurezza e di adeguamento sismico. Lo ha deciso Palazzo Zanca con un’ordinanza emanata dal sindaco Accorinti. Tuttavia, le lezioni non verranno interrotte. Alunni e docenti, infatti, troveranno ospitalità al liceo Maurolico, mentre nel plesso di Montepiselli si effettueranno i doppi turni. I lavori dovrebbero concludersi entro 5 mesi, garantiti inizialmente con fondi prelevati dal bilancio.
La situazione è seria, ma l’amministrazione non si è lasciata cogliere impreparata. L’assessore alla Manutenzione degli Immobili Comunali, Sebastiano Pino, ha sul tavolo un cronoprogramma che prevede interventi in 18 plessi scolastici. “Sappiamo già dove intervenire – spiega Pino – bisogna assicurare la messa in sicurezza degli edifici senza però compromettere l’attività didattica. Recentemente il Comune ha partecipato ad un bando pubblicato dal ministero dell’Istruzione presentando una lista di scuole su cui avviare delle indagini, finanziate dal Miur per 63mila euro. A breve interverremo su 18 scuole per la risoluzione di criticità non strutturali per una spesa di 90mila euro. Si partirà dalla scuola Granata di Contesse e dagli istituti di Mili S.Marco e Zafferia. Per completare tutte le operazioni di messa in sicurezza servono invece 450mila euro”.
Ma per adeguare alle ultime normative in termini di sicurezza antisismica tutte le scuole della città la cifra necessaria è ben più alta. “Servirebbero almeno 50 milioni di euro – precisa Pino -. Le leggi in materia vengono rinnovate frequentemente, quindi un edificio può presentare delle carenze a cui con il tempo è necessario sopperire. Tuttavia, esistono diversi livelli di criticità e non tutti prevedono la chiusura degli edifici. Stiamo cercando di avere tutte le carte in regola, considerando che Messina era sprovvista di una mappatura di tutti i plessi scolastici nonostante sia un documento obbligatorio previsto da un’ordinanza del 2003”.
Intanto alla “Drago” domani inizieranno i lavori per mettere in sicurezza i solai. “Abbiamo sbloccato i fondi lo scorso 4 ottobre – specifica Pino – affidando immediatamente i lavori. Ieri è stato fatto un sopralluogo con il titolare della ditta e domani partiranno gli interventi. L’obiettivo è quello di mettere in sicurezza prima di tutto il piano terra, consentendo agli alunni di rientrare progressivamente”.
Sebastiano Pino lancia un appello al ministero affinché non si limiti solo a finanziare le indagini strutturali. “E’ necessario che il governo aiuti i singoli Comuni ad effettuare gli interventi di messa in sicurezza che scaturiscono dopo i risultati delle analisi svolte. Altrimenti siamo costretti a chiudere le scuole”.
Andrea Castorina
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