In consiglio comunale ci si divide tra mozione di sfiducia e costituzione della Messinaservizi Bene Comune, per quelli che saranno i venti giorni decisivi per il futuro dell’amministrazione comunale. Oggi è tornata a riunirsi la commissione bilancio presieduta da Claudio Cardile, ma l’aula si sta interrogando su quale atto debba essere votato per primo.
A lanciare il sasso è il consigliere comunale Carlo Abbate, che chiama i suoi colleghi ad un atto di coerenza: “Questo consiglio comunale ha deciso di formulare un’azione di sfiducia nei confronti di questa amministrazione – ha dichiarato Abbate – oggi stiamo discutendo di un atto amministrativo importante dal quale dipende il futuro del settore della raccolta dei rifiuti, non ritengo sia coerente da parte di un consiglio che ha deciso di sfiduciare la giunta, votare una delibera che rappresenta un chiaro indirizzo politico dell’amministrazione comunale che si vuol mandare a casa”.
Intanto il tempo scorre in modo inesorabile, l’8 febbraio è stata fissata l’udienza che potrebbe sancire il fallimento di Messinambiente e se il consiglio, entro quel giorno, non votasse la delibera per la costituzione della nuova società, lo scenario potrebbe complicarsi ulteriormente. Il civico consesso temporeggia, giovedì alle 15,30 è stata fissata una riunione straordinaria della I commissione alla presenza dei vertici di Messinambiente e delle sigle sindacali affinchè vengano chiarite le strategie che la società intende adottare durante l’udienza fallimentare, ma soprattutto per fare chiarezza sugli accordi già stabiliti per il passaggio del personale.
L’assessore all’ambiente, Daniele Ialacqua, ha ribadito come il futuro di Messinambiente non sia ancora scritto, ma soprattutto ha evidenziato la necessità che la Messinaservizi Bene Comune venga alla luce al più presto: “Stiamo lavorando affinchè i danni di Messinambiente non incidano sul futuro, la Messinaservizi Bene Comune non erediterà alcun debito. E’ però importante che la nuova società nasca al più presto, purtroppo anche oggi, per l’ennesima volta, non si è entrati nel merito della delibera. Personalmente ho chiarito tutti i dubbi circa l’eventuale trasferimento dei lavoratori e dei mezzi, però vedo che da parte dell’aula continua ad esserci una certa diffidenza”.
A tracciare i tempi è il Segretario Generale, Antonio Le Donne: “La sfiducia può essere votata tra il 29 gennaio e il 18 febbraio, quindi c’è tutto il tempo per far nascere la nuova società. La situazione non è delle più semplici, qualora Messinambiente venga dichiarata fallita e non c’è un’alternativa pronta dovremo pubblicare un bando per l’affidamento del servizio con tutte le conseguenze del caso”.
Antonio Macauda
(172)