Sfiducia, i “genovesiani” cercano l’unità e l’amministrazione affila le armi

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La politica cittadina sta vivendo ore di autentico fermento in vista della giornata della sfiducia fissata per domani. Si inizia alle 17, poi dibattito a oltranza tra i consiglieri e l’amministrazione, fino al voto palese previsto in tarda serata, se non nella notte. Dietro le quinte, però, qualcosa continua a muoversi, segno evidente che l’esito si preannuncia più indeciso che mai.

Il futuro politico dell’amministrazione e del consiglio comunale scorre sul filo dei voti, su quella soglia delle 27 preferenze che la delibera deve raggiungere per essere approvata. In questo scenario dove lo scarto tra i Sì e i No sembra davvero minimo,  potrebbe ancora incidere il voto dei genovesiani, dove rimane si registra qualche perplessità da parte di quei consiglieri che non vogliono fare di Accorinti un martire.

Nella serata di ieri c’è stato un incontro nella sede di via I settembre, in cui si è cercato di attenuare le perplessità proprio di questi consiglieri, il confronto interno è destinato a continuare,  anche se nelle prossime ore può succedere di tutto anche se si tende ad un voto favorevole verso la mozione. Quasi in contemporanea, a Palazzo Zanca, c’è stato un incontro tra l’amministrazione comunale e i quattro consiglieri di Cambiamo Messina dal Basso, che è servito ad entrambe le parti per arrivare ad una linea comune da seguire in aula.

Nelle loro relazioni, il sindaco e gli assessori cercheranno di approfittare della guardia bassa di quei consiglieri che ancora non hanno sciolto le riserve, ricordando tutti i risultati raggiunti in questi tre anni e mezzo. A Lucy Fenech, Maurizio Rella, Ivana Risitano e Cecilia Caccamo, il compito di “buttarla in politica”, difendendo l’amministrazione dall’attacco di quegli stessi partiti usciti sconfitti dalle elezioni del 2013.

Da giorni tra i corridoi di Palazzo Zanca gira voce di un patto di fine mandato tra l’amministrazione e il consiglio, non tanto per incidere sulle nomine, c’è ancora da decidere il successore di Luca Eller per la delega al bilancio, ma sulle cose da fare su cui il consiglio comunale vuole avere più voce in capitolo. Un asso che però attualmente non si trova nella manica dell’amministrazione e che difficilmente potrebbe raccogliere le simpatie degli accorintiani. Ancora poche ore e poi si alzerà il sipario sulla sfiducia e la città potrà finalmente conoscere il proprio futuro.

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