Riceviamo e pubblichiamo la replica del Consigliere Libero Gioveni in merito alla questione discussa in Commissione servizi sociali mercoledì scorso, sull’ipotesi del pagamento diretto degli stipendi ai lavoratori dei servizi sociali:
“Dispiace dover leggere, da parte di autorevoli esponenti sindacali, certe dichiarazioni rese per difendere ciò che a questo punto diventa “indifendibile” sulla base di altre, invece, dichiarazioni ufficiali, rese non certamente dal sottoscritto. Ho voluto solo, insieme a tutti i colleghi consiglieri commissari, che si facesse definitivamente chiarezza sulla vicenda (che finalmente si è fatta e per questo ringrazio l’amministrazione),.
Il Dirigente Zaccone ha chiarito anzitutto che, all’atto di stesura dei nuovi capitolati, la soluzione del pagamento diretto non è giuridicamente percorribile, ma lo è in corso d’opera quando, a seguito di inadempienze delle cooperative, ci si può affidare al cosiddetto “intervento sostitutivo” che prevede, appunto, il pagamento diretto, “ma solo dopo – ha dichiarato Zaccone – che l’amministrazione abbia ricevuto un “atto propulsivo” da parte del Sindaco che, fino a oggi, non c’è mai stato!”.
I sindacati, però, omettono di dire, o probabilmente l’hanno dimenticato, che nei vecchi capitolati, alla voce relativa a “Costi e modalità di pagamento”, veniva riportato che “L’Ente aggiudicatario dovrà corrispondere ai lavoratori la retribuzione alle scadenze previste dal Ccnl vigente, osservando tale adempimento anche in presenza di sospensione del pagamento da parte del Comune”.
C’è da chiedersi, quindi, come mai anche in passato i lavoratori pativano come adesso le “pene dell’inferno” senza che i sindacati, tranne in qualche rarissimo caso, avessero proceduto formalmente in loro sostegno agganciandosi, appunto, all’intervento sostitutivo da avviare attraverso l’atto propulsivo a cui fa riferimento Zaccone.
Pertanto, prima di sparare sul mucchio o sull’operato di una Commissione guardando la “pagliuzza nell’occhio” di chi ha voluto soltanto approfondire un aspetto del complesso settore dei servizi sociali svolgendo i propri compiti d’istituto, si farebbe bene a guardare prima la “trave” che si ha nel proprio di occhio, fermo restando che nessuno vuole certamente svilire il ruolo prezioso dei sindacati quando questo viene svolto non soltanto con striscioni, sit-in o comunicati stampa ad “effetto annuncio”, ma anche con atti scritti che riescano a determinare positivamente le sorti dei lavoratori che, occorre ricordare, pagano per essere tutelati.
Si rispediscono quindi al mittente le accuse di populismo, posto che quanto meno, grazie a questa seduta di Commissione, si è riusciti a fare chiarezza sulle responsabilità e sulle competenze di tutti, ivi compresa quelle dell’amministrazione, a cui comunque nessuno dei commissari, al contrario di quanto asserisce il sindacato, ha tessuto lodi per la gestione complessiva dei servizi, finora certamente farraginosa!
Infatti, di contro, non si può non essere d’accordo con i sindacalisti quando affermano che le responsabilità di questa Amministrazione sono palesi nei ritardi cronici dei pagamenti delle fatture alle cooperative.
A tal riguardo, col sottoscritto e col mio gruppo politico sfondano una porta aperta, visto che, ricordo agli autorevoli esponenti del sindacato, il gruppo dell’Udc ha di fatto sfiduciato la giunta Accorinti, non certamente a parole, ma con i fatti, avendo depositato alla Segreteria Generale del Comune un atto formale di mozione di sfiducia firmata, oltre che dal sottoscritto, anche da altri 7 colleghi, con l’auspicio che possano aumentare alla fatidica soglia di 16 per farla approdare in aula e tentare di chiudere definitivamente questa ennesima brutta stagione politico-amministrativa”.
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