Continua ad alimentare discussioni la situazione ancora “nebulosa” dell’ospedale Piemonte. Dopo l’annuncio dell’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, che ha dichiarato “salvo” il nososcomio messinese, tanti i pareri, le riflessioni e gli scontri dialettici che si sono susseguiti tra comitati civici, movimenti e parti politiche.
“L’accorpamento Irccs Neurolesi – Ospedale Piemonte, come sostenuto già da tempo e come emerso in occasione dei ripetuti incontri con il Ministro della Salute -che ho personalmente coinvolto e interessato da subito-, e con i suoi diretti collaboratori e funzionari, appare tutt’oggi la giusta strada da percorrere; una chance valida e fattibile, secondo le normative vigenti (legge Balduzzi inclusa)”, questo dichiara il deputato regionale Ncd, Nino Germanà.
“È bene chiarire che il mantenimento e la gestione del pronto soccorso da parte dell’Irccs, è fattibile secondo i responsabili dell’ufficio programmazione del Ministero – continua -. Appare, pertanto, fuori discussione ogni altra ipotesi che comporterebbe, in ogni caso, la chiusura del pronto soccorso e dell’ospedale Piemonte. Fattispecie che va scongiurata ad ogni costo. Per queste motivazioni – aggiunge -, alla vigilia della discussione all’Ars del disegno di legge sull’accorpamento IRCCS- Piemonte, che è stata finalmente calendarizzata, ribadisco con forza che questa è l’unica soluzione praticabile nell’interesse superiore della città e dei cittadini, siano essi pazienti, familiari o lavoratori. Le parole pronunciate dal l’assessore Gucciardi suonano rassicuranti in tal senso e confido , sinceramente -conclude il parlamentare-, nel fatto che si concretizzeranno nella risoluzione più aderente alle esigenze del territorio e della comunità “.
Molto meno entusiastica e ottimista la posizione del Movimento 5 Stelle.
“In questi giorni stiamo assistendo al susseguirsi di dichiarazioni entusiastiche da parte del Sindaco e di molti deputati messinesi sul ‘salvataggio’, dato ormai per definitivo, dell’ospedale Piemonte nelle mani del’Irccs e del Policlinico. In realtà, l’assessore Gucciardi sembra ancora esserne all’oscuro e dallo stesso Ministero non sono giunte né autorizzazioni né deroghe per l’accorpamento, peraltro con modalità non condivise e non immediatamente applicabili sotto il profilo sanitario”, tuonano così i Portavoce del MoVimento 5 Stelle, Valentina Zafarana e Francesco D’Uva, sulle ultime novità circa il nodo cruciale del salvataggio dell’Ospedale Piemonte.
Secondo i due deputati, questo è il classico modus operandi della politica a Messina dove il direttore generale dell’Aoor Papardo Piemonte, con una semplice delibera, riesce a disporre lo svuotamento del Piemonte e, di fatto, ne decreta strumentalmente la chiusura.
“A Messina ci sono dei ‘salvatori’ subito pronti a cantare vittoria e ad approfittare dei locali del Piemonte, a “cadavere ancora caldo”, dove non si capisce come un Pronto Soccorso (propriamente detto) possa esistere senza i reparti ad esso associati”, hanno sottolineato D’Uva e Zafarana.
Proprio la deputata regionale Zafarana, in questa ultima settimana, ha avuto modo di parlare direttamente con l’assessore Gucciardi e leggere la delibera del direttore Vullo. “Ormai – ha commentato – non mi chiedo più chi stia dicendo la verità ai cittadini messinesi, ma chi stia mentendo di più. Ci troviamo di fronte a un disegno preordinato di chiusura dell’ospedale, agevolmente confutabile, punto per punto, e ad una interpretazione ‘pro domo sua’ della normativa. Con il termine ‘salvare’ si prendono in giro i messinesi senza che nessuno abbia fatto finora piena luce sulla reale natura giuridica del presidio derivante dall’accorpamento e su come questo processo dovrà avvenire.”
A dar manforte alle parole della deputata, anche il Portavoce alla Camera, D’Uva che sottolinea come, dall’analisi di questa vicenda, “emerge la chiara volontà di un sistema politico-affaristico che ha progressivamente indebolito un ospedale pubblico, causando deliberatamente tagli a livello strutturale, di organico e assistenziali, con l’unico scopo di spianare la strada ai paladini di un vuoto ‘salvataggio’ del pronto soccorso. Noi ci batteremo ancora, senza sosta, perché al Piemonte rimanga un vero e proprio Pronto Soccorso così come previsto dal decreto Balduzzi. I fatti parlano chiaro. La cittadinanza ha la necessità di veder mantenuto un presidio ospedaliero così importante, e situato in una posizione strategica. Di certo – conclude – non abbasseremo la guardia davanti al solito sistema marcio che prima causa il problema e poi propone la soluzione a proprio uso e consumo.”
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