Non è stato un percorso facile quello che ha portato alla scelta del candidato sindaco del centrosinistra, ricaduta sul segretario del Pd cittadino, Franco De Domenico. Dopo rinvii e discussioni, la coalizione ha trovato una quadra, ma per un momento si è rischiata la rottura con gli “accorintiani”. Cosa aveva portato Cambiamo Messina dal Basso a fare un passo indietro e cosa ha convinto il movimento a rientrare, insieme a MessinAccomuna.
Arrivata compatta e unita alla scelta del candidato sindaco per le elezioni amministrative del 2022 a Messina, la coalizione del centrosinistra – formata da Articolo Uno, Cambiamo Messina dal Basso, IdeaMessina, MessinaAccomuna, Movimento 5Stelle, Partito Democratico, +Europa, Studenti e rete giovanile, Volt – ha rischiato di spaccarsi. A tentennare, prendendosi una pausa per riflettere, Cmdb e MessinAccomuna, movimenti legati all’Amministrazione Accorinti che, oggi, spiegano le ragioni dietro la loro decisione.
Di seguito, la nota inviata da Cambiamo Messina dal Basso a seguito dell’ufficializzazione della candidatura di Franco De Domenico a sindaco della città dello Stretto:
«Cambiamo Messina dal Basso aveva, nei giorni scorsi, manifestato il proprio dissenso per il metodo seguito nell’individuazione del possibile candidato a sindaco della coalizione di centrosinistra, un metodo in contrasto con il cammino di condivisione delle scelte che era stato seguito in oltre un anno d’incontri. La presa di posizione di CMdB, dopo avere determinato la sospensione del percorso della coalizione, ha portato ai necessari chiarimenti e, pur con un percorso non privo di difficoltà, allo scioglimento di alcuni nodi, quali ad esempio i confini politici della coalizione ed il metodo inclusivo da seguire nelle scelte del tavolo. Il dibattito interno al movimento e le interlocuzioni con la base ci hanno, infine, condotti a formalizzare oggi (ieri, ndr) al tavolo del centrosinistra la nostra adesione alla coalizione.
CMdB, movimento politico civico di sinistra, pacifista, ambientalista, transfemminista, no Ponte, intende con questa scelta contribuire responsabilmente a sconfiggere quel sistema di governo del Comune di Messina che negli ultimi tre anni e mezzo ha avvelenato il tessuto politico, sociale e culturale della città, sdoganando linguaggi e atteggiamenti violenti, autoritari e volgari, e facendo sempre più allontanare la nostra città da livelli ottimali di qualità della vita. Abbiamo ritenuto che essere uniti attorno a questo obiettivo comune, mantenendo le peculiarità di ogni soggetto politico, fosse la strada più responsabile.
Crediamo ci sia data oggi, con questa sfida elettorale, una possibilità per la rinascita democratica, economica, sociale e culturale della nostra città. Per questo facciamo un appello a tutte le forze associative e movimentiste civiche e di sinistra della città ed a tutta la cittadinanza progressista, affinché non si disperdano le forze e si rimanga uniti per raggiungere insieme questo obiettivo».
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