La Consigliera di Cambiamo Messina dal basso, Ivana Risitano, ha inviato una nota affrontando il problema delle sponsorizzazioni da parte del Comune di Messina.
Secondo la Risitano, per quanto riguarda la gestione degli sponsor, “tenuta presente l’attuale congiuntura socio-economica e alla luce dei buchi e dei tagli di bilancio nel settore della cultura”, bisogna prestare attenzione al profilo giuridico, a quello fiscale, e “soprattutto a quello etico”.
La consigliera, facendo perno proprio su quest’ultimo punto, afferma che, prima di scegliere quale marchio prediligere per ottenere un finanziamento economico, bisogna porsi in una prospettiva di “consumo critico” che miri ad una scelta consapevole.
La Risitano si riferisce anche all’interrogazione all’assessore Ursino in cui aveva chiesto trasparenza e democrazia nelle scelte da effettuare, continuando, nella nota, a fare perno sulla regolamentazione comunale degli sponsor che formalizza “in modo abbastanza severo, la gestione delle sponsorizzazioni, garantendo tramite gare ad evidenza pubblica, progetti e contratti, la trasparenza necessaria in questo settore, e scongiura il rischio che si facciano privilegi e che l’accesso non sia garantito a tutti con equità”, aggiungendo ancora che c’è comunque la possibilità, da parte dell’amministrazione, “di rifiutare certi sponsor per motivi di attività politica.”.
L’esponente di Cambiamo Messina dal basso, riprendendo il concetto di consumo critico, parla di vero e proprio “boicottaggio” riferendosi alla sua volontà di non aver assistito al concerto del 9 giugno al Cimitero Monumentale, iniziativa reputata comunque “bellissima e molto suggestiva”. Riconoscendo il valore dell’evento, la Risitano ha spiegato la sua assenza come una forma di protesta rispetto all’impossibilità da parte delle amministrazioni di poter investire nella cultura se non attraverso gli sponsor. Ha poi puntato il dito allo sponsor di Caronte&Tourist del gruppo Franza – uno dei tre finanziatori dell’evento e quindi pubblicizzato dall’amministrazione –, in quanto, considerato come uno dei poteri forti della città con i suoi 150 milioni di fatturato, abbia da tempo “schiacciato la concorrenza anche di imprese private e piccole, e costretti a tariffe altissime per l’attraversamento dello Stretto, in barba al principio della continuità territoriale.”.
Un presa di posizione netta quella della consigliera che dice “no a chi, mentre ci elemosina qualche euro per un evento culturale, mortifica l’economia di questa città cristallizzando flussi di denaro all’interno di un gruppo ristretto e superpotente.”.
Una scelta ideologica e critica quella della Risitano, lontana dalla sottomissione economica e culturale dettata dal “potentato economico” dei Franza che dovrebbero, anziché amare la città a loro modo “usando gli eventi dell’amministrazione come bacheca per mettere in mostra il proprio logo”, affrontare il problema “dell’Ecopass, rispettare l’ordinanza anti-tir e l’abbassamento delle tariffe per l’attraversamento dello Stretto.”.
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