La scuola elementare, materna e media, “Cannizzaro-Galatti”, al freddo. Gli alunni costretti a seguire le lezioni in aule gelide perché la caldaia ha il bruciatore fuori uso. Ne consegue: assenza di riscaldamenti! Questa la denuncia del consigliere Libero Gioveni, che passa oltre, scava a fondo per risalire alla fonte di questi problemi: «l’azione politica di questa giunta in tema di edilizia scolastica».
«Con poco più di 30.000 euro messi a disposizione da questa Amministrazione – domanda il consigliere – per la manutenzione degli impianti di ben 120 scuole cittadine, come si può pensare di garantire la salute e la sicurezza dei nostri ragazzi?».
Gioveni stigmatizza, dunque, l’azione della giunta in materia, poiché – ribadisce – «retta paradossalmente da un sindaco “esperto nel settore”, ma che ha dimostrato di non dare assoluta priorità al mantenimento in efficienza dei plessi scolastici, ambienti in cui ha trascorso la sua vita intera».
Questo il vero problema alla radice della situazione in cui si trova l’Istituto “Cannizzaro-Galatti”, che è solo uno dei tanti esempi, incalza Gioveni: «Quest’anno non si è mai praticamente potuto mettere in funzione l’impianto di riscaldamento. Nonostante l’impegno profuso dai tecnici del Dipartimento che hanno tentato attraverso la ditta di ripristinare l’impianto – spiega – il guasto alla caldaia sembra avere dato ormai un solo responso: occorre un nuovo bruciatore il cui costo si aggira fra i 3.000 e i 4.000 euro».
Condizioni da “terzo mondo”, le definisce, in contrasto con l’idea di un’area metropolitana della Stretto. Tanti i piccoli studenti costretti a trascorrere diverse ore in ambienti freddi.
«L’indignazione dei genitori dei bambini della “Cannizzaro-Galatti” è giunta ai massimi livelli – racconta il consigliere – tant’è che in qualche classe si sono persino attrezzati con delle stufe acquistate privatamente dagli stessi genitori».
Di contro alle mancanze, ci sono invece gli sprechi «come nel caso – denuncia Gioveni – della scuola “Cesareo” di Ritiro, dove 24 ore su 24 (compresi i festivi) si tengono accesi i riscaldamenti, solo perché in quella scuola vi è l’alloggio del custode». All’indignazione si unisce anche la rabbia.
Il consigliere comunale si è recato negli uffici del Dipartimento edilizia scolastica per chiedere e sollecitare il ripristino dell’impianto di riscaldamento e, nonostante le difficoltà economiche palesate dai tecnici che non sanno più come razionalizzare le esigue risorse in cassa per garantire l’efficienza degli impianti in tutti i plessi, ha avuto garanzie che nel giro di qualche giorno si provvederà all’acquisto del bruciatore e quindi a mettere in funzione l’impianto.
«Se questa storia avrà il suo lieto fine (come mi auguro) – conclude –, non potrà comunque cancellare con un colpo di spugna il dato politico che resta ed è abbastanza evidente: per questa Amministrazione la salute e la sicurezza dei nostri ragazzi non sembra rappresentare una priorità! E da un sindaco “insegnante” questo proprio non te lo aspetti!».
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