Un gruppo di giovani militanti e simpatizzanti del Partito Democratico di Messina ha pensato di lanciare un appello e di autoconvocarsi in assemblea aperta a tutti gli iscritti e simpatizzanti, mercoledì 10 settembre, alla libreria Feltrinelli, per definire modalità e tempi di organizzazione della Festa dell’Unità.
Ecco cosa scrivono:
«La stagione politica appena trascorsa, il governo Renzi e lo straordinario consenso ottenuto dal Pd alle ultime elezioni Europee ci consegnano un quadro solido nel quale lavorare per dimostrare di essere, finalmente, la prima forza politica del Paese.
Un partito di governo, il partito del Governo.
Proprio in un anno così delicato per la storia del nostro paese e del nostro partito una parola si fa, prepotentemente, sempre più largo ed è la parola “unità”, una parola che profuma di storia e che affonda le radici in un passato lontano nel tempo, ma dal cui significato, semplice e impegnativo, nessun presente e nessun futuro che siano degni di questo nome possono prescindere.
Non può esistere, infatti, nessuna vera rivoluzione, nessun vero cambiamento, nessuna seria rottamazione che non si fondi su una forte idea di unità.
La crisi socio-economica da tempo aggredisce la nostra città, ed è ancora più violenta nei confronti dei ragazzi e dei giovani, costretti a lasciare Messina alla ricerca di un futuro possibile.
Nei momenti di crisi la risposta non può essere il silenzio.
Specialmente in un partito come il nostro, dilaniato, in città, da beghe interne e divergenze, in assenza di una qualsivoglia guida o figura di riferimento, in assenza, soprattutto, di qualsivoglia forma di confronto sui contenuti, noi scegliamo di non essere più complici di questo silenzio colpevole.
Non vogliamo essere gli attori di questa rivoluzione mancata.
Ed è per questo che, con questo appello, oggi, smettiamo di essere futuro per diventare presente di questo partito.
E lo facciamo insieme. Al di là delle differenze, al di là delle aree di provenienza e della storia politica di ciascuno di noi, noi lavoreremo insieme, remeremo nella stessa direzione. Uniti.
Trasformeremo le divergenze in costruttive differenze, riempiremo questo contenitore di contenuti, e questo è un percorso che merita di essere festeggiato.
Per questo, insieme, lanciamo questo appello a tutti coloro che, dentro o fuori il partito — non importa che siano iscritti, simpatizzanti, scettici o elettori — vogliano organizzare con noi questa festa.
La Festa dell’Unità.
Unità di intenti. Unità di contenuti. Unità di obiettivi.
Per dimostrare che, nonostante le divergenze, le differenze e le diversità, questo partito sa in quale direzione andare e, finalmente, ci va… insieme. La vera festa è questa.
Occorre reagire alla rassegnazione che condanna all’impotenza. Per tracciare nuove rotte bisogna uscire dalla palude e navigare in mare aperto. Contro il silenzio e la palude, per noi è tempo di festa!
Occorre ripartire dal confronto, nel merito delle questioni. Occorre sviluppare un dibattito di idee sul futuro, una prospettiva per le principali questioni aperte. Occorre recuperare spazi aperti di democrazia e partecipazione. Da iscritti e militanti del Partito Democratico diciamo che è tempo di Festa!».
(110)