L’Assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica invita il Consiglio Comunale di Messina a discutere in Aula la relazione annuale del sindaco Cateno De Luca, sulla quale non sono al momento state fatte valutazioni da parte del Civico Consesso. È lo stesso primo cittadino a diffondere la nota, in cui si legge: «Se pur la legge non ha espressamente disciplinato le modalità secondo cui debba svolgersi la seduta consiliare di valutazione della relazione, dall’esame dei verbali relativi alle sedute consiliari del 13 e 14 ottobre 2021, con all’ordine del giorno proprio l’esame della relazione del terzo anno d’attività del Sindaco, gli interventi portati a verbale, nonché le motivazioni addotte per l’abbandono dell’aula di buona parte dei consiglieri, appaiono improntati ad evidenziare le criticità nel rapporto tra il Sindaco e Consiglieri, senza esprimere però valutazioni sull’attività del Sindaco.
Al fine di concludere il procedimento per la valutazione della relazione del Sindaco in questione, si ritiene opportuno dare corso a una nuova sessione consiliare con tale argomento all’ordine del giorno. In tal senso, si formula specifico invito al Presidente del Consiglio Comunale».
Cateno De Luca: «La convivenza con questo Consiglio Comunale non poteva andare oltre»
A commentare la nota trasmessa dall’Assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica è il Sindaco De Luca che, in una nota, punta il dito contro il Civico Consesso e il Presidente Cardile. «Ormai è ufficiale: i consiglieri comunali che in due diverse occasioni si sono rifiutati di discutere la relazione annuale del Sindaco non conoscono la legge o, peggio ancora, hanno preferito violarla. L’ulteriore conferma proviene da un organo imparziale, ovvero il commissario ad acta – nominato dalla Regione e pagato dal Comune – il quale ha stabilito che il Consiglio deve ora ‘dare corso ad una nuova sessione con tale argomento all’ordine del giorno’».
«In altre parole – continua De Luca – non c’è scampo per chi non intende fare il proprio dovere nelle sedi preposte e magari preferisce fare il leone da tastiera o rilasciare dichiarazioni a mezzo stampa, sottraendosi al confronto con il Sindaco e l’Amministrazione Comunale. Non c’è salvezza per chi fugge davanti ad argomentazioni e fatti compiuti che non riuscirebbe a smentire in un pubblico dibattito. Quel che è peggio, però, e che non c’è rimedio verso questi comportamenti pavidi, omissivi ed al limite della legalità, perché ancora oggi questi consiglieri – facendosi scudo di un Presidente del Consiglio inadeguato – persistono nel non affrontare un dibattito d’aula anche su un argomento di vitale importanza come la rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale. Chissà se dopo il 14 febbraio – sicuri che il gatto non c’è – i ‘topolini’ torneranno in aula a ballare o magari solo a far sentire la loro voce e le loro critiche in assenza di contraddittorio».
«Ed allora, a chi si chiede ancora il perché delle dimissioni e delle elezioni anticipate di un anno credo che questo possa bastare per comprendere come – al di là di ogni altro disegno politico – la convivenza con questo Consiglio Comunale, con pochissime eccezioni, non poteva in ogni caso andare oltre», conclude il Sindaco De Luca.
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