Rompe le righe la deputata Angela Raffa, del Movimento 5 Stelle, che, contrariamente a molti dei suoi colleghi, chiede la rottura dell’alleanza col Pd alle elezioni regionali in Sicilia. Lo fa con un intervento in Parlamento e con un post sui social: «Io credo che sia da pazzi anche solo parlare di votare la Chinnici. Andiamo per la nostra strada». E spiega le motivazioni dietro questa netta presa di posizione.
Chiusa la partita delle primarie con la vittoria della candidata sostenuta dal Partito Democratico, Caterina Chinnici, il campo largo progressista si è trovato subito in acque agitate dopo lo strappo a livello nazionale tra Giuseppe Conte ed Enrico Letta. Movimento 5 Stelle e Pd hanno deciso di portare avanti l’alleanza per le elezioni regionali in Sicilia, sulla base degli accordi precedenti e del lavoro svolto insieme prima ancora della campagna elettorale. Non tutti, però, sono d’accordo. A sollevare la questione, chiedendo strade separate, è la deputata Angela Raffa che, per spiegare la sua posizione, presenta «due ragionamenti».
Il primo: «Noi abbiamo partecipato a delle “Primarie di coalizione” – scrive in una nota. Se uno rompe la coalizione, di quale accordo stiamo parlando? I contratti valgono per tutti, noi rispettiamo il candidato vincitore perché tutti ci siamo impegnati a rispettare la coalizione. Non mi pare sia così. Solo gli stupidi rispettano gli obblighi di un contratto senza pretendere che gli altri facciano lo stesso. La maturità, la serietà, il rispetto degli impegni presi dovremmo essere noi a chiederne conto a chi è mancato ed ha distrutto la coalizione con modi e toni, quelli usati pubblicamente da Letta che sono stati, tra le tante… diciamo così.. anche poco eleganti».
Il secondo motivo, sono le parole usate da Giuseppe Conte nei giorni scorsi: «Abbiamo dichiarato – prosegue Angela Raffa –, pochi giorni fa, lo ha fatto il nostro capo politico che “Come andremo a Roma, andremo a Palermo”. Ma veramente si sta pensando di fare il contrario di quello che soli pochi giorni fa abbiamo dichiarato? L’autorevolezza di una forza politica coincide con quella del suo leader. Nuccio Di Paola (segretario regionale) ha detto che quando Conte ha dato la linea (come a Roma a Palermo) era d’accordo. Quindi il segretario regionale era d’accordo, il capo politico si è espresso pubblicamente… di cosa dobbiamo parlare adesso?»
«E poi diciamoci anche una cosa – conclude la deputata pentastellata. Questa smania di vincere a qualsiasi costo. Ma perché? Non è vero che per incidere bisogna essere al Governo. Negli ultimi 10 anni il Movimento 5 Stelle ha costretto tutta la politica a cambiare, e spesso lo abbiamo fatto da opposizione. La Chinnici è dal famoso 21 luglio della fiducia a Draghi che non proferisce parola. Dal Pd abbiamo ricevuto solo le parole irrispettose e dure di Letta. Ma che stiamo facendo? Basta! Andiamo per la nostra strada. Pensare oggi di votare la Chinnici è un suicidio».
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