Ultimi quindici giorni di campagna referendaria. E’ un punto di non ritorno per l’attuale panorama politico nazionale, che dall’esito delle urne del prossimo 4 dicembre potrebbe uscire rafforzato o stravolto. Quest’ultima opzione è quella sognata dal Movimento 5 Stelle, che oggi ha chiamato a raccolta i messinesi con una nuova tappa del #IoVotoNo Tour.
“Una riforma costituzionale inutile e dannosa, che infliggerebbe un grave colpo alla rappresentanza democratica nel paese aumentando i privilegi di chi governa”. Ecco le ragioni del No spiegate alla platea dal palco di piazza Cairoli dai rappresentati del Movimento di Beppe Grillo,a partire da Manlio Di Stefano, capogruppo presso la Commissione Affari Comunitari.
L’ospite d’onore però non poteva che essere Alessandro Di Battista, per cui il successo del No rappresenterebbe il giusto schiaffo verso il Premier Renzi ed un Governo che ormai ha perso di credibilità: “Si sta chiedendo agli italiani di farsi cambiare la serratura di casa, vale a dire la Costituzione, dagli esponenti di quello stesso sistema politico che li ha impoveriti negli ultimi trent’anni, siamo veramente al paradosso – ha dichiarato Di Battista – con questa riforma non si fa altro che togliere ulteriori diritti ai cittadini, a totale vantaggio di un sistema che punta solo ed esclusivamente alla privatizzazione dei servizi, a partire dai trasporti, realtà che qui a Messina conoscete bene. Io mi auguro che ci sia una risposta popolare a partire e che proprio dalla Sicilia possa partire la riscossa, che si inizi a superare alcune logiche presenti anche in altre realtà d’Italia, come il voto di scambio”.
Questo referendum può fungere anche da termometro in vista delle elezioni regionali del prossimo anno: “Speriamo che la Sicilia possa essere la prima Regione amministrata dal Movimento 5 Stelle – ha continuato Di Battista – io ho negli occhi una realtà straordinaria come quella siciliana, che potrebbe vivere solo ed esclusivamente si cultura, turismo ed enogastronomia ed invece è schiacciata dagli interessi dei politicanti di professione. Caso firme false a Palermo? Ci consulteremo e faremo le nostre dovute valutazioni, quel che è certo è che non guarderemo in faccia nessuno”.
Restando sempre in ambito delle prossime elezioni regionali, il capogruppo all’Ars Giancarlo Cancelleri vede un Movimento ormai maturo per sedersi a governare Palazzo d’Orleans: “Credo che se quello del 2012 poteva essere giustamente etichettato come voto di protesta, oggi possiamo parlare di voto di fiducia verso una realtà politica che ha fatto tutte quelle cose che si è dimenticato di fare chi governava. Mi riferisco alle autostrade o agli aiuti alle piccole e medie aziende attraverso il microcredito, credo che abbiamo fatto capire ai siciliani che c’è un modo diverso di fare politica e non chiediamo altro di metterci alla prova”.
Tornando al quesito referendario, per il deputato Francesco D’Uva questa riforma creerebbe un pericoloso vuoto di rappresentanza: “La riforma prevede il superamento del bicameralismo perfetto attraverso l’abolizione del Senato direttamente eletto, purtroppo questo rappresenta un grave danno per i cittadini come sempre accade non appena gli viene negato il diritto di rappresentanza. Non possiamo dimenticare che in molti ambiti le Regioni potrebbero essere scavalcate dalla volontà dello Stato, ma la cosa che mi preoccupa di più è che con questa riforma il Governo assumerebbe un vero e proprio potere legislativo che si andrebbe ad aggiungere a quello esecutivo, a totale discapito del Parlamento”.
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