«Il reddito di cittadinanza non è solo un validissimo argine alla povertà ma anche uno strumento per sottrarre manovalanza alla mafia e alla criminalità»: questo quanto affermato dalla senatrice e sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia, candidata del Movimento 5 Stelle alle primarie del centrosinistra in vista delle elezioni regionali in Sicilia, a commento del report annuale pubblicato dall’Istat lo scorso 8 luglio 2022.
Nel dettaglio, l’Istat sottolinea nel suo report annuale come: «Negli ultimi dieci anni la povertà assoluta è progressivamente aumentata, raggiungendo i valori massimi dal 2005 nel biennio 2020-21, nonostante la messa in campo di misure dirette a sostenere il reddito delle famiglie che ne hanno limitato la diffusione». In proposito, si legge ancora nel report che: «Le misure di sostegno economico erogate nel 2020, in particolare reddito di cittadinanza e di emergenza, hanno evitato a 1 milione di individui (circa 500mila famiglie) di trovarsi in condizione di povertà assoluta».
Al dato, la parlamentare nazionale aggiunge quello emerso da recenti intercettazioni: «Il reddito di cittadinanza – afferma Floridia –non è solo un validissimo argine alla povertà, come in queste ore ha certificato pure l’Istat, ma anche uno strumento per sottrarre manovalanza alla mafia e alla criminalità: le recenti intercettazioni dei boss a Palermo parlano chiaro. Anche secondo loro, in sostanza, è difficile reclutare “picciutteddi”, che, grazie al reddito, possono contare su un’entrata sicura senza avere l’acqua alla gola».
«Certo – aggiunge la candidata alle primarie del centrosinistra – il reddito di cittadinanza può e deve essere migliorato, ma abolire questo strumento, come chiedono tante forze politiche che continuano a picconarlo, è da folli. Equivarrebbe a gettare sul lastrico tante famiglie e a fare un grandissimo favore alla mafia».
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