Il primo atto sarà quello di reinsediare la società Stretto di Messina, poi si dovrà decidere se aggiornare o meno il progetto del Ponte: questi gli step da seguire, secondo quanto affermato ieri dal Ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini, nel corso di un webinar organizzato da UniMe. «Il mio obiettivo è che l’Italia – ha detto –, Sicilia e Calabria diventino un punto di riferimento dell’innovazione, del futuro».
Webinar a tema “Ponte sullo Stretto. Si riparte” ieri all’Università degli Studi di Messina. Ad intervenire, il Ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, il sottosegretario Matilde Siracusano e il vicesindaco di Messina Salvatore Mondello. Per il Leader della Lega i prossimi passi sono già decisi: il Consiglio dei Ministri lunedì, la rimessa in moto della società Stretto di Messina, in liquidazione da 9 anni, poi il dibattito sulla rivisitazione o meno del progetto.
Realizzare il Ponte sullo Stretto, insomma, ha dichiarato Matteo Salvini: «Tecnicamente non sarà semplice. Il Cdm che approva la legge di Bilancio probabilmente sarà lunedì. Il primo atto formale e concreto che riapre la via è reinsediare la società Stretto di Messina che è liquidazione da 9 anni e dovrà tornare a svolgere le proprie funzioni».
«Poi – ha precisato – c’è il dibattito se aggiornare il vecchio progetto o bandire una nuova gara. Io sono laico, a me interessa fare l’infrastruttura, migliorare la qualità della vita e attirare la gente che da tutto il mondo quei tre chilometri e tre li verrà ad ammirare, a fotografare, ad invidiare. Il mio obiettivo è che l’Italia, Sicilia e Calabria diventino un punto di riferimento dell’innovazione, del futuro, del green, del superamento del no e del non ce la faremo».
«Conto di tornare presto a Messina e a Reggio Calabria – ha concluso –, però portando progetti, novità, finanziamenti e lavoro, perché i dati dicono che, aldilà delle decine di migliaia di posti di lavoro che questa infrastruttura eccezionale potrà creare, io penso che sarà per l’Italia uno dei maggiori volani di immagine per i prossimi anni. Se facciamo squadra penso che dopo 54 anni si potrà finalmente posare la prima pietra di un’opera che lascerà traccia nella storia».
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