Il Ponte sullo Stretto torna ad agitare le acque della vita politica cittadina, con il ritorno allo scontro tra i favorevoli e i contrari alla costruzione della maxi-opera. Rispetto ad un decennio fa le posizioni non sembrano variate di un millimetro, perchè i favorevoli continuano a sventolare la bandiera del Ponte come unica fonte di sviluppo per un territorio povero d’infrastrutture, mentre i “No Ponte” continuano a difendere l’idea di un’opera inutile, che sottrarrebbe fondi da distribuire per opere ben più utili e meno dannose anche sotto il profilo ambientale.
Anche se il peso che ha sulla decisione finale è pari a zero, il civico consesso si è voluto comunque riunire grazie all’Ordine del Giorno dal titolo il “Ponte sullo Stretto di Messina, realizzazione e ammodernamento delle infrastrutture”, atto che è stato poi ritirato dallo stesso Nicola Cucinotta, il primo ad aver messo la sua firma sul documento per richiedere questa seduta straordinaria.
Nulla di fatto quindi, il consiglio non prende una posizione nonostante un dibattito animato e pungente, non privo di momenti di tensione.
A far aumentare i decibel ci ha pensato il capogruppo di Forza Italia Giuseppe Trischitta, che nel suo intervento a favore della costruzione dell’opera non ha risparmiato un duro attacco verso la controparte: “L’essere contrari al Ponte è solo un fattore ideologico, io alla costruzione dell’opera ho sempre creduto – ha dichiarato – nel periodo 2003-2005 durante le commissioni consiliari dell’epoca, le uniche ragioni contro il Ponte erano solo per la salvaguardia del pescespada. Moretti aveva già dato la disponibilità ad investire 850 mila euro, ma si è persa questa opportunità. L’alta velocità al Meridione si può fare, ma quando i treni si fermano a Reggio Calabria per due ore cosa si può fare? La volontà del sindaco non è quella della città, quando chi protestava contro il Ponte, dicendo che le priorità erano altre, non ha mosso un dito quando i fondi per le altre opere sono andati perduti”.
Poi, un “dovresti girare con la maschera per lo schifo che c’è in città” – detto a microfoni spenti all’indirizzo dell’assessore Daniele Ialacqua – scatena la bagarre. L’esponente della Giunta risponde ,mentre tra i banchi di Cambiamo Messina dal Basso il più scatenato è Maurizio Rella: “Sei un ineducato, non devi offendere l’assessore”.
Dopo il caos torna la calma, con la capogruppo del Nuovo Centrodestra Daniela Faranda che si augura che dalla seduta odierna possa partire il messaggio di una Messina non contraria all’opera: “Tutte le perplessità possono essere superate con il confronto, studiosi internazionali dicono che il Ponte non è uno spreco, il Governo sappia che non abbasseremo la guardia sullo sviluppo del sud. Caro sindaco, le sue manifestazioni le guardavo con grande simpatia, lei non rappresenta l’idea di sviluppo che tutti pensano. Questo Ordine del Giorno dev’essere immediatamente sottoposto al Presidente del Consiglio affinchè si capisca che la nostra città non è contraria al Ponte”.
Sul fronte del “No Ponte”, lo stesso Maurizio Rella collega l’intervento di qualche giorno fa del Premier Matteo Renzi alla propaganda in vista del prossimo referendum: “Renzi vuole salvare il suo Governo e la sua leadership usando argomenti falsi, perchè lui sa benissimo che il Ponte non si può fare. Quest’opera non ci mette al passo con i tempi, servono autostrade, acquedotti e ferrovie. La città è stata distrutta e derubata, ma Renzi sta preparando il ritorno della vecchia politica, quella politica becera e clientelare. Invito il consiglio a posticipare l’argomento al 4 dicembre”.
Antonio Macauda
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