Il Piano di riequilibrio è la manovra finanziaria da cui dipende il futuro di Palazzo Zanca, ma nonostante l’importanza dell’atto la strada è ancora lunga e piena di ostacoli. Il Piano dovrà infatti subire una nuova rimodulazione e passare al vaglio del Consiglio comunale. Ciò avviene a distanza di un mese dalla richiesta di istruttoria del Ministero che certificava un disavanzo di quasi 1,8 milioni di euro. Lo scorso 11 novembre l’amministrazione comunale ha inviato a Roma una nota del ragioniere generale Antonio Cama nella quale Palazzo Zanca chiedeva lo slittamento di un anno dell’entrata in vigore del Piano poiché impossibilitato a definire in tempi brevi il monte debiti dell’amministrazione.
Intanto, il presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile sollecita la Giunta a presentare la delibera davanti al Civico Consesso, provvedendo dunque a rimodulare l’atto finanziario. Guido Signorino, in una nota firmata insieme al ragioniere Cama, aveva fatto sapere al Ministero che il disavanzo di quasi 1.8 milioni di euro non risulta ancora definito poiché è in corso la rideterminazione dell’entità del deficit in seguito alla pronuncia dei Revisori dei Conti.
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