Se la norma che vieta l’attraversamento dello Stretto di Messina a chi non ha il Super Green Pass non sarà cambiata, il sindaco Cateno De Luca avvierà lo sciopero della fame. Lo ha annunciato il Primo Cittadino stesso, attualmente alla Rada San Francesco dove, nella giornata di domenica 16 gennaio, ha iniziato la sua protesta pacifica. L’obiettivo è quello di ottenere una norma transitoria che consenta di vaccinarsi a chi ancora non lo ha fatto o una deroga per la Sicilia e la Sardegna, analoga a quella fatta per le isole minori.
Citando quanto scritto da un cittadino, il Sindaco di Messina ha affermato: «Proprio perché l’Italia non può fermarsi a Reggio Calabria da ieri mi trovo qui per protestare, già stanotte (ieri notte, ndr) ho dormito in una tenda da campeggio, pazienterò ancora qualche giorno e se la sfida che lo Stato vuole fare alla Sicilia è questa, io la accolgo ma arrivati a questo punto, dall’occupazione pacifica si passerà ad un’altra reazione. Una reazione voluta da chi, in questo momento, con un semplice colpo di penna, non vuole rendere giustizia alle nostre prerogative della continuità territoriale, al proprio diritto dei cittadini di tornare al proprio domicilio, alla propria abitazione».
«Prima di fare un sequestro di Stato non è logico prima – ha proseguito –, dare la possibilità a coloro che sono in difetto secondo la normativa di regolarizzarsi? Bastava con un altrettanto colpo di penna inserire una deroga per la Sicilia e la Sardegna come previsto per le isole minori. Se questa è la sfida dello Stato allora vuol dire che dopo avere scritto al Presidente Draghi per ben tre volte e da ieri occupo lo Stretto in maniera pacifica, adesso in mancanza di risposte alzerò il livello di questa manifestazione. Confidiamo che stasera (ieri, ndr) Musumeci faccia un provvedimento che mi consentirà di tornare a dormire a casa, altrimenti passerò qui la mia seconda notte dormendo in tenda».
Per la giornata di oggi, il sindaco Cateno De Luca ha annunciato la visita del presidente dell’ARS, Gianfranco Micciché. In attesa di riscontri da Roma o da Palermo, date che il presidente della Regione Siciliana aveva annunciato “provvedimenti consequenziali” nel caso non fossero arrivate risposte dal Governo, il sindaco di Messina ha passato un’altra notte alla Rada San Francesco: «Ringrazio tutti coloro che mi hanno portato coperte e cuscini, dolci, arancini, focacce e limoncelli fatti in casa. È un segno di presenza della cittadinanza, anche in momenti particolari come questi, ma non disturbatevi più di tanto perché se non si cambia qualcosa, prima di portare alla fame i siciliani comincio io lo sciopero della fame. Resto qui e vi assicuro che non sarò solo nella mia protesta perché – ha concluso il sindaco De Luca – non mi sono mai tirato indietro e mai lo farò, e così scopriremo la tempra dei siciliani e quali sono i valori che li portano a definirli un popolo».
Nella diretta di stamattina (con sopra il commento: «Oggi oltre all’occupazione dello stretto di Messina iniziamo lo sciopero della fame»), infine, il sindaco Cateno De Luca ha comunicato di star organizzando una delegazione con i colleghi di altre città siciliane, con l’obiettivo, se non si avranno risposte dal Governo nazionale, di bloccare lo Stretto di Messina a partire da sabato. Intanto, per le 10.00, ha annunciato il Primo Cittadino, è atteso il presidente dell’ARS, Gianfranco Miccichè.
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