Nuova Amam e rifiuti. Signorino spiega in dettaglio come funzionerà

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Si rivolge al presidente del consiglio comunale, Emilia Barrile, il vicesindaco e assessore alle partecipate, Guido Signorino, in una lunga lettera, corredata da una sintesi della proposta della “Nuova Amam” e degli elementi di valutazione che la sostengono.

“Sin dall’adozione con Decreto Sindacale del “piano di razionalizzazione delle società partecipate” e tenuto conto della necessità di modificare lo statuto dell’Amam e l’affidamento e la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani – scrive Signorino -, l’amministrazione,  ha provveduto a elaborare una ipotesi di affidamento alla società Amam SpA della gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e di servizi aggiuntivi nel settore ambientale”.

“Lo scopo dell’operazione prefigurata – continua il vicesindaco -è quello di avviare una riorganizzazione strutturale del sistema delle società partecipate che, nella piena salvaguardia degli attuali livelli occupazionali, consenta tramite l’affidamento dei servizi aggiuntivi sopra indicati, di realizzare economie di scala nell’ambito di un recuperato quadro di equilibrio finanziario e di gestione”.

“Non essendosi potute concretizzare le previste riunioni con i Capigruppo dei Gruppi Consiliari e con la prima Commissione Consiliare orientativamente concordate per le date del 22 giugno e per il 4 luglio”, Signorino ha affidato ad una nota scritta quello che riguarda “il percorso per l’affidamento dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e dei manutenzione del verde nei siti comunali e di manutenzione dei tombini e delle caditoie all’azienda Amam SpA”.

Riportiamo di seguito alcuni passaggi della nota del vicesindaco.

I risultati dell’attuale sistema di gestione di servizi

La situazione attuale vede una distinzione operativa e di soggetti giuridici nella gestione dei servizi di distribuzione dell’acqua, di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, di gestione del verde pubblico e della cura dell’ambiente nelle aree di proprietà comunale. Tre società partecipate (AMAM SpA, Messinambiente SpA in liquidazione, ATO Messina 3 SpA in liquidazione) gestiscono queste attività, mentre la cura del verde pubblico (oltre ad alcuni servizi di scerbatura e manutenzione delle ville, affidati ad ATO Messina 3 SpA in liquidazione) comporta esternalizzazioni da parte del Comune.

Il costo di gestione della distribuzione del servizio idrico è interamente sostenuto coi ricavi delle bollette; il costo complessivo della raccolta e smaltimento dei RSU ammonta ad 41.670.000 (anno 2014); il costo complessivo della gestione del verde per i servizi affidati ad ATO Messina 3 ammonta ad 673mila, cui si sommano gli importi di 330mila per la manutenzione delle aree a verde delle periferie e di 300mila per la manutenzione del verde nei cimiteri comunali. Infine, sono parte degli interventi per i servizi di gestione delle acque, dell’igiene e della cura ambientale la pulizia e manutenzione dei tombini o delle griglie di scolo, per l’importo di 550mila. Tali ultimi sevizi, attualmente esternalizzati dal Comune senza il coinvolgimento delle società partecipate, verrebbero affidati all’Amam, consentendo un pieno ed efficiente utilizzo dei lavoratori impiegati senza ulteriori aggravi per la finanza comunale.

A regime, le economie di gestione realizzate tramite l’accorpamento dei servizi in unico gestore e la contestuale razionalizzazione delle società partecipate, consentiranno una riduzione di tali importi a carico del Comune, con conseguente beneficio per la finanza comunale, o – in alternativa – un potenziamento dei servizi finanziati a parità di risorse impiegati, con miglioramento della qualità ambientale cittadina.

In atto

Messinambiente SpA in liquidazione gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei RSU in regime di ordinanza contingibile e urgente e gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei RSU per il Comune di Taormina (socio con una quota dello 0,25%). Il regime di ordinanza, prorogabile solo in via transitoria ai sensi dell’art. 50 del DLgsl. 267/2000, deve essere superato da un nuovo assetto strutturale del servizio. La società è stata interessata negli ultimi 18 mesi da importanti interventi di innovazione gestionale, miranti a incrementare la qualità del servizio, ridurre i costi di gestione e ampliare i margini di redditività dell’attività. L’avvio della raccolta porta a porta in alcuni quartieri periferici della città ha dato importanti risultati in termini di incremento sia quantitativo che qualitativo della raccolta differenziata; il finanziamento a fondo perduto da parte del COMIECO (200.000 €) consentirà di sostenere gli investimenti per una ulteriore estensione della raccolta porta a porta, raggiungendo con tale servizio una porzione ulteriore di 15.000 abitanti; l’imminente avvio ad utilizzo dell’impianto (già ultimato e in attesa del collaudo definitivo) per il trattamento della raccolta differenziata consentirà di migliorare la quantità, la qualità e la resa del materiale trattato, ottenendo sensibili incrementi di ricavi dalla gestione della raccolta differenziata.

Con particolare riferimento alla società Messinambiente SpA in liquidazione va osservato che i conti aziendali sono gravati da una pesante condizione debitoria derivante dalle gestioni passate; inoltre, un potenziale eccesso di personale rispetto ai servizi assegnati e il gravame dell’indebitamento pregresso, determinano uno squilibrio strutturale tra costi e ricavi. Tra esposizione debitoria attuale e potenziale la condizione debitoria di Messinambiente registra un passivo complessivo di circa 50 milioni di Euro, assorbiti nel piano pluriennale di riequilibrio del Comune di Messina.

Ai fini della valutazione dell’ipotesi di affidamento del servizio ad Amam e di trasferimento per mobilità del personale va osservato che, poiché l’attuale bilancio societario include servizi non a carico del Comune di Messina e (come detto) incorpora condizioni debitorie pregresse, indipendenti dalle correnti gestioni, si è proceduto a scorporare la quota dei costi di gestione attribuiti al “Cantiere Messina” (che riguarda il 90% del fatturato, del personale e delle attività complessive della società) e si sono esposti i risultati della “gestione caratteristica” (o “tipica”), che risulta dalla differenza fra i ricavi ottenuti a fronte dei servizi svolti e i costi sostenuti per la loro realizzazione (spese commerciali, costi di produzione, consumi, ecc.). Tale dato, denominato “reddito operativo della gestione caratteristica”, misura l’effettiva capacità dell’azienda di generare reddito, al netto di tutte le voci che nulla hanno a che fare con la pura attività produttiva ed è il dato realmente utile al fine di valutare l’impatto dell’assorbimento nella nuova società dei ricavi e costi derivanti dallo svolgimento delle attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella nuova società (d’altronde la stessa Corte dei Conti, nella deliberazione n. 4/2015 – Sezione Autonomie relativa alle modalità di attuazione dell’armonizzazione contabile per gli enti locali, ha dato indicazione che, nel valutare le perdite delle società partecipate da includere nei bilanci di previsione dei Comuni, dovessero prendersi in considerazione non già i risultati complessivi dei bilanci aziendali, ma solamente i dati relativi al saldo della “gestione caratteristica”).

Nell’attuale assetto la “gestione caratteristica” di Messinambiente (gravata dal sottoutilizzo del personale dipendente che – dato lo stato di messa in liquidazione in cui si trova la società – non può essere ottimizzato tramite svolgimento di servizi aggiuntivi pur di grande utilità per la città) ha determinato nell’anno 2014 perdite per circa 3,1 milioni, causate in misura rilevante dal venir meno degli sgravi contributivi e fiscali per il personale originariamente assunto a tempo determinato. I dati di gestione dell’anno 2015 evidenziano i notevoli progressi compiuti in questo senso dai rinnovati vertici aziendali tramite strutturali riduzioni di costo del personale (quiescenze, riduzione degli oneri per lavoro straordinario) e importanti interventi nella gestione dei servizi (internalizzazione integrale del trasporto conto terzi, miglior gestione degli approvvigionamenti); questi interventi hanno ridotto di quasi il 50% le perdite della gestione caratteristica, riconducibili nel primo semestre 2015 al valore di € -812.607 che, in base d’anno, implicano un valore negativo di € -1.625.214.

L’alternativa all’accorpamento dei servizi, col mantenimento dello status quo, è la drastica riduzione del personale. L’impossibilità di procedere (data la condizione di liquidazione della società) ad una trasformazione statutaria di Messinambiente in società in house providing e la conseguente impossibilità di procedere con l’affidamento di ulteriori servizi in grado di incrementare i ricavi dell’azienda implicherebbe, infatti, il perpetuarsi di una costante emorragia di risorse, non sostenibile dall’azienda e dall’ente.

In relazione alle altre due società, ATO Messina 3 SpA in liquidazione presenta un sostanziale equilibrio e AMAM SpA evidenzia risultati positivi (sia ante che post imposte).

ATO Messina 3 SpA in liquidazione è destinata per legge a cessare l’attività, venendo assorbita dall’SRR; la costituzione dell’SRR tuttavia non è compiuta e la prospettiva di assorbimento del personale in questo organismo rimane indefinita nei tempi e nelle modalità. ATO Messina 3 ha progettato e curato la realizzazione dell’impianto di trattamento della raccolta differenziata e ha le competenze per la gestione dello stesso.

AMAM SpA (100% del Comune di Messina, socio unico dell’azienda) gestisce in proroga di affidamento il servizio di gestione del ciclo idrico integrato; al fine di normalizzare tale affidamento, è in corso di approvazione presso il Consiglio Comunale una deliberazione che modifica lo statuto dell’AMAM allo scopo di perfezionarne la formale definizione di società in house providing”, esitata dalla Giunta Comunale nel dicembre 2014. Attualmente la gestione di AMAM sconta evidenti problemi connessi a una carenza di personale solo parzialmente soddisfatta lo scorso dicembre con altra procedura di mobilità ai sensi della legge n. 147/2013.

La prospettiva strategica

L’utilizzo di un’unica Società (Amam) a partire, secondo gli obiettivi posti, dal secondo semestre 2015, consentirà di concentrare i servizi in un’unica “governance” e di avviare tutte le iniziative utili alla razionalizzazione e riorganizzazione dei servizi che ivi verranno svolti..

Di centrale importanza è l’avvio del nuovo sistema di raccolta, incluso nel Piano di Intervento ARO adottato dalla Giunta Municipale, con il quale si autorizza il Comune a pianificare i propri servizi di gestione rifiuti, senza passare dalla SRR Messina Area Metropolitana.

Il suddetto Piano di intervento prevede la modifica del servizio che dovrà essere di tipo “domiciliarizzato”, risultando maggiormente conveniente l’affidamento del servizio ad azienda con caratteristiche “in house providing” rispetto alle possibili modalità alternative. Il secondo semestre dell’anno 2015 risulta, pertanto, trampolino di lancio del nuovo sistema con la necessità delle acquisizioni dei nuovi mezzi ed attrezzature, realizzabile tramite l’attuazione del progetto “porta a porta” (cofinanziato dal Comune con devoluzione di mutuo e con deliberazione di Consiglio Comunale del 11 giugno 2015 – rinegoziazione dei mutui CDP e destinazione delle risultanti economie); il perfezionamento dell’operazione di accorpamento offrirà (come già indicato) la possibilità di procedere a investimenti, possibilità attualmente preclusa dalla precarietà finanziaria di Messinambiente e dalla sua condizione di liquidazione.

Per conseguenza di quanto precede, si prevede che, ad esito delle opportune variazioni statutarie di AMAM, si proceda: 1) all’affidamento all’azienda in house providing AMAM del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e dei servizi aggiuntivi ambientali sopra indicati; 2) alla contestuale mobilità del personale di ATO Messina 3 e delle unità Messinambiente SpA in liquidazione attualmente impegnato nel “cantiere Messina” verso la società AMAM; 3) al soddisfacimento della necessità di autorizzazioni operative e dotazione strumentale che potrà avvenire, quest’ultima, parzialmente tramite l’acquisizione dei beni strumentali di ATO Messina 3 e parzialmente tramite l’affitto di parte delle attrezzature della società Messinambiente.

A seguito di dette operazioni, seguendo lo svolgimento del piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Messina, si potrà procedere alla liquidazione e definitiva chiusura sia della società ATO Messina 3 SpA che della società Messinambiente SpA, la quale dovrà comunque continuare a svolgere (per vincolo contrattuale) il servizio attualmente gestito presso il Comune di Taormina.

 

 

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