Nessuna incompatibilità per Maurizio Croce tra il suo ruolo di consigliere comunale a Messina e quello all’interno della Struttura per il dissesto idrogeologico della Regione Siciliana. A sancirlo è il parere dell’ANAC richiesto dall’ex candidato sindaco del centrodestra e arrivato nella giornata di ieri, 20 luglio. Stamattina a Palazzo Zanca la spiegazione, a breve il parere sarà pubblicato dall’Autorità nazionale anticorruzione.
Maurizio Croce rassegnerà le dimissioni dal Consiglio Comunale di Messina per incompatibilità? Questa la domanda con cui chi segue le vicende di Palazzo Zanca si è svegliato questa mattina. La risposta è arrivata, ed è negativa. Ripercorriamo la questione e vediamo cosa dice il parere dell’ANAC.
Incompatibilità per Maurizio Croce? Il nodo della questione
La questione relativa alla presunta incompatibilità di Maurizio Croce – in quanto consigliere comunale a Messina e al contempo Soggetto Attuatore Delegato dell’Ufficio del Commissario Straordinario per il rischio idrogeologico nella Regione Siciliana – era stata sollevata dall’attuale presidente del Civico Consesso, Nello Pergolizzi, nei giorni delle votazioni. Dopo un lungo dibattito, la tesi emersa dal confronto con la Segretaria Generale del Comune di Messina, Rossana Carrubba, è la seguente: in estrema sintesi, se l’Ufficio di cui fa parte Croce è di natura Regionale, allora l’ipotesi di incompatibilità c’è; altrimenti, se si tratta di un istituto di natura Statale, il problema non sussiste. La questione ha quindi travalicato le mura di Palazzo Zanca, perché lo stesso Maurizio Croce ha richiesto il parere dell’ANAC.
Il parere dell’ANAC sulla presunta incompatibilità di Maurizio Croce
Arrivato ieri il parere dell’ANAC sulla presunta incompatibilità di Maurizio Croce come consigliere comunale di Messina e Soggetto Attuatore Delegato dell’Ufficio del Commissario Straordinario per il rischio idrogeologico nella Regione Siciliana; il diretto interessato ha quindi indetto una conferenza stampa per rendere pubbliche le conclusioni dell’Autorità.
«L’attuale presidente del Consiglio Comunale – ha ricordato Maurizio Croce – sollevò una presunta incompatibilità tra i miei due ruoli. Aveva annunciato che avrebbe chiesto un parere al Segretario Generale, io gli dissi che ero pronto a firmare la richiesta insieme a lui. Questo perché ho una responsabilità non indifferente e un’incompatibilità sarebbe stato chiaramente un problema. Non mi è però stata data la possibilità di firmare né di vedere questa richiesta di parere. Conosco il responso perché ho fatto richiesta ufficialmente di accesso agli atti. I contenuti sono dei contenuti vaghi. Il Segretario Generale, non essendo lei il soggetto titolato per dirimere la questione ha rammentato che l’unica istituzione titolata per valutare sarebbe stata l’ANAC».
Ma un parere all’ANAC lo aveva già richiesto lo stesso Maurizio Croce, che oggi ci legge l’esito: «Questa vicenda si chiude, si chiude il 20 luglio, con il parere dell’ANAC – sottolinea. Il presidente della Regione, cui è stato richiesto un parere da Pergolizzi, risponderà trasmettendo un estratto del parere dell’ANAC. Il parere verrà pubblicato sul sito dell’ANAC come delibera con una serie di omissis, per questioni di privacy». Cosa dice? «Dice quello che ho detto dall’inizio – evidenzia Croce. La questione riguardava l’identificazione giuridica della Struttura – se di carattere regionale o statale. L’incompatibilità del consigliere comunale sussiste se l’amministrazione pubblica è di livello regionale, non lo sono se è di livello statale. La figura del Commissario coincide con quella del presidente della Regione, ma la Struttura, è detto in maniera chiara nel parere dell’ANAC, è di carattere statale».
La questione, quindi, è chiusa, e a breve sarà possibile leggere il parere, anche se con una serie di omissis per una questione di privacy, direttamente come delibera all’interno del sito dell’ANAC. La prossima questione aperta in Consiglio Comunale riguarda invece l’elezione del presidente del Consiglio Comunale, Nello Pergolizzi. Diciassette consiglieri comunale hanno infatti richiesto un parere al TAR sulla legittimità dell’elezione e il 27 luglio è stata fissata l’udienza.
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