La notizia è di quelle clamorose, destinata a stravolgere gli scenari politici presenti e futuri: Francantonio Genovese e Gianpiero D’alia insieme in vista delle prossime elezioni amministrative. Questo il clamoroso accordo che sarebbe stato raggiunto la scorsa notte tra i due deputati, pronti ad unire le forze per creare una maxicoalizione a sostegno proprio dello stesso D’alia, che concorrerebbe per la carica di sindaco.
Una stretta di mano che però non riguarderebbe solo il futuro primo cittadino, ma anche scenari nazionali, visto che si sarebbe discusso anche di una possibile candidatura del Rettore, Pietro Navarra, nelle liste di Forza Italia alle prossime elezioni politiche. E’ evidente che tutto ciò darà un deciso colpo d’acceleratore alla mozione di sfiducia, sciogliendo le riserve di chi ancora tra i banchi del centrodestra riteneva un azzardo tornare alle urne senza un progetto politico alternativo e, possibilmente, vincente.
All’interno di Forza Italia però si accenderà un deciso confronto, perchè non è certo un segreto che tra gli azzurri più irriducibili, come il capogruppo Giuseppe Trischitta, il nome di D’alia non goda di grande appeal. Ma questo cambierà, e di molto, le carte in tavola anche all’interno del centrosinistra, dove il Partito Democratico ha chiamato a raccolta gli alleati regionali e nazionali, per discutere della prossima coalizione. Se fino a ieri la presenza dei Centristi per la Sicilia ( D’alia ha rotto con l’Udc proprio per restare vicino al Pd) sembrava certa, adesso il panorama è completamente cambiato.
E se a pensar male si fa peccato ma tante volte si azzecca, fa riflettere il comunicato di Sicilia Futura di questa mattina, dove il coordinatore cittadino, Salvo Versaci, ha parlato di un “uomo nuovo” per la carica di primo cittadino, identikit a cui non corrisponde D’alia, vista la sua esperienza da vicesindaco durante l’amministrazione Leonardi.
Giuseppe Picciolo, al momento tace, mentre a Palazzo Zanca c’è fermento anche se sulle questioni future il capopgruppo dei Centristi per la Sicilia, Mario Rizzo, risponde con un sibillino: “Io sono un uomo di partito, tutte le linee future saranno stabilite dal nostro presidente (cioè D’alia). Al momento l’unica certezza è che la mozione di sfiducia che andrà in aula tra qualche giorno porta il nostro timbro, visto che siamo stati i primi a portare un documento ufficiale nell’ufficio del Segretario Generale”.
A proposito di sfiducia, domani alle 12,30 ci sarà riunione dei capigruppo in cui sarà fissata la data del dibattito (forse il 15 o il 16 febbraio), ma l’attacco di Eller ad Accorinti, accusato di posizioni estremiste e denigratorie nei confronti del Pd, sembra aver aggiunto ulteriore materiale a favore di chi da tempo indica come conclusa l’esperienza della giunta.
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