Approvato in Consiglio Comunale il bilancio consuntivo 2021 di Arisme (Agenzia per il risanamento di Messina). La delibera è passata con 20 voti favorevoli e 7 astenuti. I principali interrogativi dell’opposizione hanno riguardato le spese riguardanti la manutenzione, i costi del personale e le risorse provenienti dai fitti commerciali. Piccolo battibecco sul “caso” del bilancio di previsione – sempre di Arisme – presentato in Commissione nonostante fosse già stato approvato. Cos’è successo in Aula.
Nuova Seduta oggi in Consiglio Comunale a Messina, presieduto ancora dal vicepresidente vicario Nello Pergolizzi (anziché dal presidente Cateno De Luca, assente). Ad introdurre la delibera sono stati la presidente facente funzioni di Arisme, l’avvocato Alessia Giorgianni (che temporaneamente ricopre il ruolo lasciato vacante dalle dimissioni di Marcello Scurria), e il presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, Salvatore Loria.
«Si tratta del nostro quarto esercizio – ha spiegato Giorgianni. Abbiamo un utile di oltre 220mila euro. Le nostre entrate sono prevalentemente costituite dagli affitti, sia ad uso abitativo che commerciale (che costituisce il 4%). Non abbiamo particolari situazioni da segnalare». Niente da segnalare neanche da parte del collegio dei revisori: «Abbiamo vigilato e abbiamo trovato sempre tutto in ordine» ha detto Loria.
Il “caso” del bilancio di previsione presentato due volte
Ad aprire la Seduta un “caso” particolare, segnalato dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Libero Gioveni. In sostanza, nella giornata di ieri in Commissione Bilancio è arrivata la delibera riguardante il bilancio di previsione 2022 di Arisme. Bilancio che però era già stato approvato ad aprile 2022 dal precedente Consiglio Comunale. Cosa sia successo non è ben chiaro, il vicepresidente vicario, Nello Pergolizzi, ipotizza una svista di carattere amministrativo.
Sulla questione è intervenuto Libero Gioveni: «Ieri – ha affermato – in Commissione Bilancio era pervenuta anche la delibera relativa al bilancio di previsione di Arisme, che il sottoscritto aveva contribuito ad approvare nell’aprile 2022. Non dovrebbe capitare di mettere il Consiglio Comunale nelle condizioni di ritrovarsi in aula una delibera già approvata. Non so cosa sia successo, se sia stata una svista. È giusto darne comunicazione all’aula perché i consiglieri hanno ricevuto un atto già approvato. Sicuramente un’eventuale votazione avrebbe creato qualche problema. Detto questo, capitolo chiuso».
Chiusa la questione dopo un piccolo battibecco tra Felice Calabrò, che ha ironizzato: «È un Dipartimento quello delle Partecipate che già in altre occasioni, precedenti a quelle di ieri, ha mostrato qualche lacuna. Vi ricordate quando arrivò uno statuto sbagliato? Ieri quest’Aula stava rischiando di votare una cosa che era già stata votata. Capita di confondersi». Secca la replica di Pergolizzi: «È stato sicuramente un problema di carattere amministrativo».
Il nodo della manutenzione e dei costi del personale
Anche qui, a intervenire per quel che riguarda l’opposizione sono stati il consigliere Libero Gioveni di Fratelli d’Italia e il collega del Pd Felice Calabrò.
Il consigliere del centrodestra ha fatto alcune precisazioni: «Nel merito del bilancio consuntivo 2021 – ha detto Libero Gioveni –, faccio alcune considerazioni politiche. Mi compiaccio che i proventi dei fitti attivi siano aumentati, ma questo è dovuto soprattutto alla copertura in bilancio che è stata fatta nell’anno 2020 dei canoni di locazione. Queste risorse non vengono solo dai canoni degli inquilini. Non credo di aver visto somme stanziate per quel che riguarda la manutenzione degli immobili e questo è un fatto anomalo e grave. Il cittadino ha l’obbligo di pagare il canone ma ha anche il diritto agli interventi di manutenzione. Ci sono immobili che cadono a pezzi, immobili in cui non si interviene in modo efficace da parte degli amministratori di condominio, un esempio è quello di Bisconte. Vorrei capire cosa si intende con “altri costi”. Infine, l’incidenza del 4% sui fitti attivi sugli immobili commerciali secondo me è molto poco. Avremmo le strutture per incrementarli».
A rilanciare, Felice Calabrò: «Quanto abbiamo speso di manutenzione?». Che ha poi sollevato un’altra questione, quella del costo del personale di Arisme: «Oggi ci troviamo con un determinato costo – ha evidenziato. Ma non è che nel consuntivo nel prossimo anno al costo del personale avrò qualche sorpresa? Schizza un po’ in alto? C’è qualcosa che è cambiato rispetto al costo del personale?». A replicare, la presidente Giorgianni: «Nel 2021 avevamo 12 dipendenti, ora sono ridotti a 9. Se ci sarà una sorpresa sarà legata alla nomina del Direttore Generale, che però è stata voluta fortemente dal Consiglio Comunale, quindi non è dipesa da noi».
Per quel che riguarda i costi di manutenzione, a rispondere è il presidente del collegio dei revisori, Salvatore Loria, che specifica come i costi di manutenzione più rilevanti siano segnalati nella nota integrativa, ammontino a 219mila euro e riguardino beni di proprietà non dell’Arisme ma del Comune.
Bilancio consuntivo 2022 di Arisme: la votazione
Al momento della votazione erano presenti in Aula 27 consiglieri comunali su 32. La delibera riguardante il bilancio consuntivo 2022 di Arisme è stata approvata con 20 voti favorevoli (i gruppi Basile Sindaco e Con De Luca per Basile più Concetta Buonocore del gruppo misto, Nicoletta d’Angelo di Forza Italia e Dario Zante di Ora Sicilia e 7 astenuti (Libero Gioveni e Dario Carbone di Fratelli d’Italia, Giandomenico La Fauci e Federica Vaccarino di Ora Sicilia, Felice Calabrò, Giovanni Caruso e Antonella Russo del centrosinistra).
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