Dopo lunghe traversie, il bilancio di previsione approda in Consiglio Comunale, e qui si arena. Dopo circa un’ora di dibattito, la discussione è stata rinviata per ottenere alcuni chiarimenti sui 39 emendamenti presentati, 35 dal Commissario Leonardo Santoro, 4 dall’ex vicesindaco Carlotta Previti. A bloccare i lavori d’Aula, il “caso” dei 46 vigili urbani assunti con fondi extrabilancio per un anno, per i quali, sembrerebbe, non ci sono le risorse. Nervi tesi, infine, tra il presidente del Consiglio Comunale, Claudio Cardile, e il Commissario Straordinario, Leonardo Santoro. Cos’è successo.
Si allungano ancora i tempi per l’approvazione del bilancio di previsione 2022/2024, approdato in Consiglio Comunale dopo il faticoso via libera al Piano di alienazione e valorizzazione degli immobili comunali. Rivoluzionata e sostanzialmente sostituita la prima delibera a causa di errori nella lista dei beni fornita dalla Patrimonio Spa, questa è stata recentemente approvata, sbloccando così l’iter per il bilancio di previsione (che, ricordiamo, non poteva essere discusso senza avere prima contezza dei beni che il Comune intenda dare in concessione per la valorizzazione). Iter che comunque si preannuncia lungo e tortuoso, come ha constatato con una certa nota polemica il Commissario Santoro, presente oggi in Aula.
Ma cos’è successo? A introdurre i lavori sulla delibera riguardante il bilancio di previsione 2022/2024, sottoscritta dai consiglieri del Gruppo Misto Francesco Cipolla, Alessandro De Leo, Serena Giannetto e Nello Pergolizzi, il Ragioniere Generale del Comune di Messina, che ha sottolineato l’importanza di discutere e approvare la delibera in tempi brevi, per garantire le risorse. All’interno del documento, ci sono fondi vincolati riguardanti la manutenzione delle strade e le scuole, provenienti da vecchi bilanci, ma anche le risorse per le prossime elezioni, sia amministrative, sia per il Referendum Montemare.
Lo “strano caso” delle risorse per i 46 vigili urbani assunti dal Comune di Messina
Il casus belli è stata però un’istanza del consigliere comunale di Fratelli d’Italia Libero Gioveni, che ha chiesto se fosse possibile predisporre un emendamento per consentire l’integrazione oraria dei 46 vigili urbani assunti al Comune di Messina per un anno – dal 1° novembre 2021 a fine ottobre 2022 – attraverso i fondi stanziati dal Ministero dell’Interno nell’ambito del decreto sicurezza. A replicare è stato Felice Calabrò del Pd, che, volendo proporre un emendamento simile, aveva già approfondito la questione insieme ai colleghi del Partito Democratico e ha sollevato alcune problematiche. In sostanza, spiega, sembrerebbe che attualmente non ci siano le risorse neanche per coprire gli stipendi dell’anno in corso.
Per chiarezza, ci siamo fatti spiegare la questione dal consigliere Felice Calabrò: «Anche noi del Partito Democratico vogliamo garantire ai 46 vigili urbani un’integrazione oraria e ci siamo attivati questa mattina (ieri, ndr) per capire se ci fossero i fondi. Dall’esame delle carte, i fondi ci potrebbero essere nel bilancio comunale, in quanto ci sono delle economie da spesa corrente, però ci siamo resi conto che quando è stato fatto il contratto si aveva una disponibilità di cassa per questa finalità inferiore all’anno. Se per un anno serve un milione di euro, ci siamo resi conto che a quel momento c’erano 458mila euro perché gli altri devono arrivare dalla Prefettura».
«Allora – chiarisce –, noi cos’è che diciamo? Acceleriamo la procedura di richiesta di questi soldi al Ministero, e chiudiamo la partita. E in ogni caso, visto che stiamo pensando a un’integrazione oraria, creiamo un fondo che ci consenta di tutelare queste persone. Per loro, ma soprattutto per garantire alla città un servizio che è fondamentale. Questo in modo tale che se, per esempio, i soldi del Ministero dovessero arrivare a giugno, io aprile e maggio me li sono coperti con i soldi del Comune».
Quindi, ricapitolando, i 46 vigili urbani sono stati assunti dal Comune di Messina con un contratto di un anno finanziato con i fondi provenienti Ministero dell’Interno. «Il contratto copre dal 1° novembre al 31 ottobre, ma le risorse, a quanto parte, già sono esaurite. Il tema ora è garantire il servizio e garantire i lavoratori». Si tratta di personale, sottolinea infine Calabrò, indispensabile per Palazzo Zanca, considerando la carenza di organico del corpo della Polizia Municipale.
Il rinvio e il botta e risposta tra Cardile e Santoro
Tutta questa discussione ha però generato un botta e risposta piccato tra il presidente del Consiglio Comunale, Claudio Cardile, e il Commissario Straordinario del Comune di Messina, Leonardo Santoro. «Mi prenderò personalmente carico delle criticità che sono state sollevate – ha affermato quest’ultimo prendendo la parola dopo il discorso sui vigili urbani. Certo, curioso è che l’approccio all’esame di un atto così importante parta dall’attenzione per una problematica, seppur puntuale, che però potrebbe essere semplicemente risolta ritirando l’emendamento che la riguarda. Sarebbero bastati tre minuti, ne abbiamo impiegati molti di più ripetendo, 12 volte, le ho contate, lo stesso concetto».
Secca la replica di Cardile: «È paradossale che lei ritenga che noi stiamo parlando del nulla quando si parla dello stipendio di dipendenti del Comune».
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