Alfano a Messina: “Ponte decisivo per lo sviluppo. Hotspot? Avevo detto No”.

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Un’alternativa al nazionalismo isolazionista ed antieuropeista, alla politica delle ruspe di Salvini e dei “vaffa” di Grillo, ma anche alla sinistra antigovernativa. Ecco l’Alternativa Popolare di Angelino Alfano, il nuovo soggetto politico sorto dalle ceneri di quel Nuovo Centrodestra che ormai non aveva più motivo di esistere, dopo gli ultimi anni passati al fianco dei Governi, Letta e Renzi prima, e Gentiloni adesso.

Nella sala “Monsignor Fasola”, questo pomeriggio,  si è discusso di “Europa, Giovani e Mediterraneo”, esattamente come il titolo dell’appuntamento organizzato dai vertici del partito. Il clima era da appuntamento elettorale, presenti non solo i deputati Nino Germanà ed Enzo Garofalo insieme al senatore, Bruno Mancuso, ma anche molti alleati di oggi e domani, come il leader dei Centristi, Gianpiero D’Alia, e il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone.

Anche Alfano si sofferma sulle carenze infrastrutturali del Meridione e dell’area dello Stretto, così la mente non può che correre direttamente al Ponte, opera ritenuta fondamentale da Ncd.

Il ministro Delrio, appena pochi giorni fa, ha chiuso ogni spiraglio di discussione, ma Alfano riapre il discorso: “Noi consideriamo il Ponte una priorità strategica per la Sicilia ma credo per l’Europa nella sua interezza. Consentirebbe la creazione di tutte quelle opere minori, quindi sarà un’infrastruttura su cui si creerà un movimento davvero considerevole”.

Evidente, dunque, la contrapposizione con il “collega” di Governo, ma proprio su questo tema Alfano è convinto che non si creerà alcun contrasto con il Partito Democratico: “Matteo Renzi si è detto assolutamente favorevole al Ponte, quindi fino a quando sarà lui il presidente nazionale del partito saremo sulla stessa lunghezza d’onda”.

Altro argomento scottante è la creazione dell’Hotspot all’ex Caserma di Bisconte, che dovrebbe sorgere a partire dal prossimo mese di giugno. Un progetto nato quando Alfano era ministro dell’Interno: “Io avevo evitato di aprirlo, avevo messo un freno al progetto, adesso non conosco quali evoluzioni abbia avuto la vicenda. Prenderò tutte le informazioni del caso”.

Durante l’incontro con la platea della sala “Monsignor Fasola”, Alfano ha parlato principalmente di Europa, quell’Europa che proprio pochi giorni fa ha celebrato i suoi sessant’anni: “Messina è la madre dell’Europa, qui furono gettate le basi dei trattati di Roma del ’57. Noi siamo dei privilegiati, apparteniamo alle generazioni di italiani che non hanno conosciuto l’orrore della guerra, per questo non dobbiamo mai dare la pace per scontata. L’Europa non è l’eden, ci sono tanti problemi, ma i problemi si risolvono e non si scappa da essi facendo demagogia e populismo come chi promette di portare l’Italia fuori dall’Unione Europea qualora salisse al Governo”.

Nella sua giornata messinese, il Ministro si è recato prima all’Università e poi ha incontrato il Prefetto, Francesca Ferrandino. Alfano si è anche recato all’ospedale Piemonte: “I deputati Garofalo e Germanà hanno seguito in prima persona l’accorpamento con l’Irccs. Qui è sorta una vera e propria eccellenza per la Sicilia e il Meridione e di questo non possiamo che essere orgogliosi”.

Antonio Macauda

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