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Il Governo fa retromarcia: case popolari agli inquilini

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no case allastaIl Governo fa retromarcia e modifica il decreto attuativo dell’art.3 della legge 80/2014, che prevedeva la messa all’asta delle case popolari. Oltre la vendita all’asta degli immobili ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) il decreto prevedeva che l’inquilino potesse esercitare il diritto di prelazione, ma soltanto alla fine dell’espletamento dell’asta, che restava comunque pubblica. Una procedura che, in questo periodo di crisi, avrebbe gettato nella precarietà abitativa migliaia di assegnatari.

Lo scorso 16 ottobre è partita la mobilitazione degli assegnatari in decine di città italiane che ha permesso il dietro-front del governo. Sono quattro le modifiche sostanziali:

1) Si cambia completamente sia la procedura di vendita che il suo prezzo. L’assegnatario adesso ha la prelazione sull’offerta di acquisto e il prezzo deve essere fissato, con un richiamo esplicito alla L. 560 del 1993, al valore catastale diminuito fino al 20%;

2) L’assegnatario, entro il limite di decadenza, se non compra deve avere un alloggio alternativo adeguato nel comune di residenza;

3) Gli anziani, i malati terminali e i portatori di handicap, in caso di non acquisto, hanno diritto a permanere nell’alloggio attuale;

4) Non si parla più di vendita in blocco degli stabili interi.
Anche Messina ha dato il suo contributo nella mobilitazione che ha permesso queste modifiche sostanziali. 
E’ stato infatti presentato un ordine del giorno al consiglio comunale dai consiglieri Luigi Sturniolo e Nina Lo Presti che criticava duramente la finalità del decreto puntando al suo non recepimento. La giunta comunale, tramite il sindaco Accorinti e l’assessore De Cola, esprimeva preoccupazione per il decreto della messa all’asta, ritenendo “prioritaria un’azione che tuteli gli attuali assegnatari di alloggi di edilizia sociale che, per definizione, appartengono alle classi più deboli della nostra società”. A questo c’è da aggiungere la campagna di sensibilizzazione attuata dall’Unione Inquilini Messina, il movimento Cambiamo Messina dal Basso, la Casa Rossa e il circolo “P.Impastato” – PRC Messina, che hanno promosso la petizione popolare contro la vendita all’asta, contribuendo alle decine di migliaia di firme raccolte in tutta Italia, e organizzato momenti assembleari con gli assegnatari.

Ovviamente questo non sarebbe stato possibile senza una mobilitazione di massa in tutte le città del paese che hanno portato regioni importanti come il Friuli Venezia Giulia, il Lazio e la Campania ha promuovere ordini del giorno, mozioni e uscite a mezzo stampa contro questo decreto.

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