Le elezioni regionali in Sicilia sono sempre più vicine, ma il campo dei candidati è ancora tutto tranne che definito. Se nel centrosinistra allargato al Movimento 5 Stelle pare si sia trovato l’accordo definitivo sul nome di Caterina Chinnici, nel centrodestra regna l’incertezza. È Nello Musumeci, presidente dimissionario, a dividere i partiti che 5 anni fa ne sostennero la candidatura. Ignazio La Russa, di Fratelli d’Italia, tuttavia, vorrebbe puntare fino alla fine su di lui.
«Noi – ha detto l’ex ministro della Difesa in un’intervista a Italpress – il nome del candidato ce lo abbiamo già e si chiama Nello Musumeci, dobbiamo verificare nella prima riunione con gli alleati se ci sono nomi degli altri partiti da mettere a confronto. Se c’è un altro nome che va bene a tutti e quindi anche a noi, e che consente di avere ampie certezze di vittoria, in quel caso Musumeci ha detto che farà un passo laterale. Se non c’e un nome che piace anche a noi e che dà ampie garanzie, noi restiamo su Nello Musumeci, non ci sono altri nomi».
Proprio oggi, lunedì 8 agosto, è previsto un altro vertice di coalizione – si spera decisivo – a Palermo. «Il nome – prosegue La Russa – che fa FdI, e dunque lo attribuiamo a Giorgia Meloni, è solo l’uscente in quanto uscente. Dove c’è la possibilità di proporre il governatore uscente noi non proponiamo altri nomi. Aspettiamo che gli altri facciano i loro nomi, che abbiano o non abbiano il nostro ok. Se arrivano al vertice e dicono che Musumeci va bene lunedì si chiude, se dicono altri nomi vediamo quali sono, non posso anticipare le reazioni».
Da alcune settimane è in ballo anche la candidatura alle elezioni regionali della parlamentare forzista eletta in Sicilia, Stefania Prestigiacomo, soluzione impercorribile secondo il dirigente di FdI. «La candidatura di Stefania Prestigiscomo? Va chiesto – commenta La Russa – alla Lega se la vicenda Sea Watch può essere dimenticata, è un po’ difficile. È un profilo da scartare. Il motivo non va attribuito a me, ma la distanza sui temi come l’immigrazione, manifestata con il viaggio sulla Sea Watch, credo sia per la Lega, ancor prima che per noi, insuperabile».
Il centrodestra è in ritardo? «Non siamo in ritardo – conclude ai microfoni di Italpress – perché Musumeci si è dimesso ieri, il candidato c’è e si chiama Musumeci. Siamo in ritardo se il suo profilo è in discussione, siamo in anticipo di cinque anni in caso contrario. Se il candidato non è Musumeci non siamo in anticipo, ma in verità neanche in ritardo perché Musumeci si è dimesso proprio ieri. Noi valutiamo solo l’uscente, altri nomi ce li facciano ma devono avere il nostro placet, se no restiamo su Musumeci anche a oltranza. Se invece ci fanno nomi che ci convincono e Nello Musumeci conferma il passo di lato ne prenderemo atto. Lo faremmo con dispiacere, perché siamo convinti che con Nello Musumeci la vittoria sia sicura al 100%, non capiamo perché ci sia questa discussione, ma visto che c’è non vogliamo raddrizzare le gambe ai cani. Un paragone che ha il suo significato».
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