Adesso è ufficiale, lo scrutinio per le elezioni regionali 2022 in Sicilia non è ancora finito, ma i dati parlano chiaro: Renato Schifani è il nuovo presidente della Regione Siciliana. Secondo posto per Cateno De Luca. Sul podio anche Caterina Chinnici. Il centrodestra, dopo il risultato delle politiche, incassa anche la presidenza in Sicilia. Ancora da chiudere la conta dei voti all’ARS. Vediamo intanto, le prime parole del neo-governatore.
«Questa è una vittoria di tutto il centrodestra»: ha esordito così l’ex presidente del Senato nella conferenza stampa convocata per commentare i risultati – ancora parziali, ma chiari – delle elezioni regionali 2022 in Sicilia. Nel frattempo, da Fiumedinisi, Cateno De Luca teneva il comizio della sconfitta (e non le mandava a dire, neanche ai suoi). Tanti i temi toccati dal (quasi) presidente della Regione Siciliana che ha ribadito la sua volontà di accelerare le procedure per la costruzione del Ponte sullo Stretto, il PNRR, lo snellimento della burocrazia, il superamento della riforma Delrio con il ritorno delle province, la realizzazione di due termovalorizzatori, ma non solo. Vediamo i punti salienti del suo intervento.
«Avremo una maggioranza qualificata»
Una maggioranza qualificata e non “leggera”, «come qualcuno adombrava» – il riferimento, qui, è a Cateno De Luca, che durante la campagna elettorale aveva detto che chiunque avesse vinto non avrebbe comunque ottenuto una maggioranza reale con cui governare. Questo uno dei primi punti del discorsi di Schifani, che sottolinea inoltre come l’unità del centrodestra «rafforzerà l’azione di governo in quanto tutti i partiti che mi hanno sostenuto avranno pari dignità anche a livello legislativo. Per me pari dignità significa confronto al di là dell’entità dei consensi, consensi che influiranno sulla composizione della Giunta. Sarà la Giunta delle competenze con assessori competenti al ramo che daranno la possibilità di partire subito con l’azione di governo». Sui nomi ancora nessun dettaglio, ma saranno comunicati nei prossimi giorni.
Ponte sullo Stretto, lavoro e giovani: gli obiettivi di Renato Schifani in Sicilia
Tra le priorità del Governo regionale guidato da Renato Schifani saranno il Ponte sullo Stretto – «lo vuole il centrodestra regionale. lo ha voluto sempre il centrodestra nazionale, quindi sarà una realtà ovvia e naturale» ha specificato –, i giovani e il lavoro, ma anche la semplificazione della burocrazia.
«Sarò il portavoce dei siciliani presso il governo nazionale – ha affermato. Lavorerò con un obiettivo: quello di dare lavoro ai nostri giovani. Il lavoro si crea attraendo investimenti, investimenti privati, di gruppi che hanno chiesto, e spero torneranno a chiedere, di poter realizzare opere, stabilimenti e attività produttive e quali è stato detto “Nì” in passato. Noi lavoreremo perché sia detto un “Sì”, facendo combaciare l’interesse dello sviluppo economico alla sostenibilità e all’ambiente. Con la digitalizzazione la richiesta di assunzioni la richiesta di risorse umane si è notevolmente ridotta perché quello che prima si faceva in 10 adesso lo fanno in 5, per la semplificazione. Guarderò ad un progetto di semplificazione legislativa, perché non è possibile che un atto importante possa passare per 10 enti che diano la loro autorizzazione».
Poi, l’immancabile accenno al PNRR: «Punterò molto anche sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. È un piano – ha sottolineato – a cui guardiamo con grande importanza e sul quale si è prospettato da parte di qualcuno l’ipotesi che con un governo di centrodestra si sarebbe paventata la possibilità di infiltrazioni. A tutela di tutto istituirò, spero gratuitamente, un comitato ristrettissimo di ex magistrati o ex forze dell’ordine di carattere inquirente che verifichi l’andamento dell’attuazione del PNRR. Chiederò a questi uomini di Stato di dare una mano alla Sicilia, uomini di Stato che possibilmente non siano della Sicilia, affinché questo piano venga attuato nella massima trasparenza e al massimo dei controlli perché noi desideriamo che vengano fatti i controlli».
«Rendere la Sicilia autonoma da un punto di vista energetico»
Nel rispondere alle domande dei giornalisti, Renato Schifani ha quindi toccato il tema della crisi energetica e del caro-bollette: «Guardo con molta attenzione – ha spiegato – a un progetto di autonomizzazione energetica della Sicilia, parlo dei progetti Cassiopea e Argo che, messi a regime, obbediranno a una soddisfazione delle nostre esigenze pari al 40%. Il sindaco di Gela ha rilasciato tutte le autorizzazioni, Eni mi ha garantito che in un paio d’anni si realizzerà il gasdotto. Guarderemo con interesse al fotovoltaico».
Dall’energia ai rifiuti, la soluzione alla crisi in Sicilia per Schifani è quella di costruire due termovalorizzatori: «La differenziata non decolla come avrebbe dovuto, le discariche sono stracolme. La soluzione non può che passare per la creazione di due termovalorizzatori . Voglio ricordare che ci sono città del Nord che all’interno hanno termovalorizzatori che bruciano rifiuti e realizzano energia. Noi soffriamo di carenza di energia. È il momento di abbattere questi paletti. L’ambiente sta a cuore a me come a tutti i siciliani, sta anche a cuore ai siciliani avere una Sicilia pulita e salubre».
Poi ancora il tema delle autostrade, che tanto aveva colpito Renato Schifani nella sua prima trasferta elettorale a Messina: «Chiederò spiegazioni all’ANAS e al Cas» ha ribadito. Il neo-presidente ha quindi annunciato la propria volontà di reintrodurre le province e ha criticato la riforma Delrio che, a suo dire, «ha fallito».
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