A pochi mesi dalle elezioni amministrative e regionali in Sicilia, sono parecchi i campanelli d’allarme che il centrodestra non riesce a spegnere. Troppe divisioni, finora solo apparenti, ma che potrebbero condurre alla vittoria dello schieramento di centrosinistra, come ha velatamente ammesso il presidente della Regione Nello Musumeci.
«Centrodestra spaccato e riconsegna di questa terra al centrosinistra? Dipende dalla considerazione che ciascun componente del centrodestra ha di questa coalizione in un contesto in cui il centrodestra è maggioranza tra la gente e nella comunità, nel territorio» ha dichiarato, durante una visita all’Accademia delle Belle Arti, Musumeci, che cercherà la riconferma alle prossime elezioni a novembre.
«Sarebbe un suicidio – prosegue – , ma chi è abituato già a farlo, chi è recidivo naturalmente non trova nessuna difficoltà a riproporre gli errori del passato». Il riferimento è a quanto accaduto sull’Isola nel 2012, quando Rosario Crocetta vinse con il 30% dei voti e un centrodestra diviso tra le candidature di Musumeci (fermatosi allora al 25%) e Gianfranco Miccichè.
«La mia posizione – ha concluso il leader di Diventerà Bellissima – è fin troppo chiara. Io mi auguro che il centrodestra trovi la coalizione e il senso dell’unità. E’ chiaro che tra qualche settimana saprò chi saranno i miei alleati in campagna elettorale».
Non solo Sicilia: le divisioni del centrodestra alle prossime elezioni amministrative
Il rischio spaccatura non riguarda solo le elezioni regionali, dove la composizione delle coalizioni è ancora incerta e tutt’altro che definitiva. A Palermo come a Messina, dove si voterà per le elezioni comunali il 12 giugno 2022, non è stata trovata nessuna soluzione su un nome condiviso che trovi il consenso di tutti i partiti.
Nel capoluogo peloritano, ad esempio, l’accordo su Maurizio Croce è stato annunciato da cinque forze di centrodestra a eccezione di Lega e Fratelli d’Italia, che potrebbero invece convergere su un altro candidato (Germanà?). Anche qui, in una città con un contesto politico e partitico particolarmente frammentato, la scelta di correre divisi potrebbe risultare poco lungimirante per il centrodestra.
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