«Banda bassotti», «Gambadilegno», «Pinocchio», «finto pecoraio», «saltimbanco di fiume»: sono solo alcuni degli epiteti che si sono lanciati nella giornata di domenica l’ex sindaco di Messina, Cateno De Luca, e un altro ex sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, in una sequela di post su Facebook terminata con una doppia minaccia di querela.
A dare il “la” è stato un post di reclutamento pubblicato da Cateno De Luca sulla sua pagina Facebook: «Candidatevi con noi per difendere Messina dalla banda bassotti politica di centro destra e centro sinistra». Quasi immediata la replica di Giuseppe Buzzanca: «Lui, il Gambadilegno della politica parla di banda bassotti… Vieni avanti, ti aspetto!!!». Nel post l’immagine, appunto, di Gambadilegno, e sotto quella dell’ex Primo Cittadino, oggi candidato alla presidenza della Regione Siciliana con Sicilia Vera. Prove tecniche di “dibattito” elettorale? Probabile.
Da qualche ora, infatti, circola l’ipotesi di una candidatura di Giuseppe Buzzanca a sindaco di Messina, come nome unitario per il centrodestra, che da due settimane è spaccato in due tra la proposta del commissario per il dissesto idrogeologico Maurizio Croce (appoggiato da sei dei partiti della coalizione, tra cui Forza Italia e Sicilia Futura) e quella del parlamentare del Carroccio Nino Germanà (sostenuto invece da Lega e Fratelli d’Italia). Proprio questo weekend, tra l’altro, Germanà ha inviato una nota stampa in cui – dopo aver accusato parte della coalizione di «fughe in avanti» e «colpi bassi» – ha dichiarato la propria disponibilità a fare un passo indietro per il bene del centrodestra. «Sono pronto – ha scritto il Deputato – con un gesto di generosità e serietà a fare un passo indietro per trovare una sintesi unitaria che vada oltre me e Croce». Che questa «sintesi unitaria» sia rappresentata da Giuseppe Buzzanca? Lo sapremo nello prossime ore.
Intanto, Cateno De Luca e Giuseppe Buzzanca – un tempo dalla stessa parte della barricata – hanno aperto gli argini dando vita a uno scontro che non riporteremo – perché, di base, sono principalmente insulti e riferimenti a vicende giudiziarie, conditi da citazioni a personaggi dei cartoni animati – ma che è possibile leggere sulle pagine Facebook dei due ex sindaci di Messina. Per quel che riguarda le minacce di querela, a far scattare la prima, da parte di Cateno De Luca, un’affermazione di Buzzanca sulla Fenapi; la seconda, un’affermazione di De Luca su MessinAmbiente. Al momento, in ogni caso, lo scontro sembra essersi preso un time out, ma vedremo nello prossime ore come proseguirà.
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