Ecopass: Incassati 10 milioni in 5 anni

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Dal 2011, anno in cui è stato istituito  l’Ecopass, il Comune ha incassato 10 milioni di euro. Questo è l’unico dato certo. A distanza di cinque anni, infatti,  non è ancora sicuro se quanto percepito da Palazzo Zanca corrisponde alla cifra realmente raccolta dalle società di navigazione private, dallo scorso anno incaricate di riscuotere i proventi con una maggiorazione di 1 euro sul ticket di viaggio. L’interrogativo, già sollevato da parecchi consiglieri, questa mattina è stato riproposto durante i lavori della Commissione Viabilità.

L’organo consiliare, presieduto da Simona Contestabile, ha acceso i riflettori su una vicenda che presenta molti punti oscuri. E’ toccato al dirigente del Dipartimento Mobilità, Mario Pizzino,  fare il punto della situazione insieme al direttore generale Antonio Le Donne.

Le compagnie di navigazione devono rendicontare mensilmente ed annualmente gli incassi, e versare le somme entro 30 giorni dalla riscossione. Il Comune deve, invece,  verificare che le somme ricevute siano in regola attraverso i revisori dei conti e trasmettere tutto alla Corte dei Conti.  Dal 2015 è proprio il Dipartimento Mobilità a ricevere i proventi e deve verificare l’ammontare dell’incasso. Un’operazione resa però difficoltosa dalla mancanza di personale. A controllare se tutti i veicoli pagano la tassa dovrebbe essere invece la Polizia Municipale, ma nessuno sa con esattezza quanti conducenti quotidianamente rispettano l’obbligo.

Una mancanza non di poco conto per un Comune in grosse difficoltà finanziarie. Tuttavia, l’amministrazione sta lavorando a una soluzione introducendo un pedaggio dinamico che consentirebbe di riscuotere la tassa elettronicamente, tramite l’utilizzo del sistema Telepass. “C’è un progetto esecutivo – ha spiegato Pizzino -. In questo momento siamo in fase di concertazione con l’Autorità portuale per vedere dove posizionare le apparecchiature per la cui installazione servono almeno sei mesi. Il sistema automatico consentirebbe di incrementare le entrate poiché andremmo ad integrare una struttura per il controllo dell’evasione.

L’intenzione c’è ma al momento non ci sono i soldi. “L’operazione – ha precisato Pizzino – costa almeno 800mila euro e in questo momento non abbiamo alcuna disponibilità economica”.

Intanto, il Consiglio comunale intende vederci chiaro sulla entrate finora percepite. L’Aula ha sollevato dei dubbi sulla rendicontazione relativa all’ultimo trimestre del 2012 ed agli anni 2013 e 2014. Vi è poi la questione stanziamento delle risorse. Il direttore generale Le Donne ha chiarito che spetta al Consiglio l’individuazione e l’allocazione delle risorse, ma dev’essere poi la Giunta ad assegnarle ad un determinato capitolo. Le Donne ha preferito comunque non sbilanciarsi. “In questo momento – ha spiegato – stiamo verificando alcuni aspetti tecnici e giuridici da cui potrebbero emergere ulteriori interessi del Comune”.

Il capogruppo Pd ha infine sollevato l’ennesimo dubbio. “Nel 2012 è stata stipulata una convenzione di natura sperimentale tra il Comune di Messina e quello di Villa San Giovanni – ha affermato   – che aveva durata annuale, ma fino ad oggi è rimasta attiva. L’accordo prevede che il 65% dei fondi ecopass sia destinato a Messina e il 35% vada dall’altra parte dello Stretto. Ci chiediamo se la convenzione con un Ente si possa rinnovare tacitamente. Inoltre non risulta che la stessa sia stata ratificata dalla Giunta”.

Andrea Castorina

 

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