Dopo i partiti “abusivi”, Nuova Destra disegna una nuova politica

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“I partiti sono stati occupati abusivamente. Vogliamo ridisegnare un’antologia politica più attinente al territorio di Messina che ha ormai perso i pezzi migliori. Intendiamo fare qualcosa per poter riacquisire quella voce necessaria affinché i governi regionale e nazionale ci diano nuovamente ascolto”. Questa la dichiarazione d’intenti della Federazione nuova destra in vista del convegno organizzato con AmiAmo Messina, citta che risorge, in programma il prossimo sabato 9 gennaio nel salone delle Bandiere del municipio. Eloquente il titolo: Dal potere assistenziale alla forza collegiale.

Insieme a Franco Tiano, portavoce della Fnd, presenti oggi alla conferenza stampa di presentazione dell’evento Lucrezia Lorenzini, Dino Melluso e Filippo Clemente. Con loro, Giuseppe “Giuggio” Armone, per AmiAmo Messina, e Antonio Vita, per L’Altra Messina.

“Partiamo da noi”, lo slogan ripetuto da Tiano, riferendosi ad associazioni, movimenti, federazioni e gruppi vari che operano nel territorio peloritano, “per dare un nuovo e significativo senso alla politica, riportandola a una funzione di servizio sociale e amministrativo, finalizzato al bene comune”. “Un opportunità concreta – prosegue – d’opporsi a questa visione del raggiungimento del potere politico attraverso la concretezza economica o scambio tra le parti, alla quale interponiamo una trasparente e onesta ricerca del consenso attraverso una visione collegiale e attenta degli interessi di tutti”.

“Vogliamo un nuovo centrodestra, l’attuale è stato occupato abusivamente”, continuano gli esponenti della Fnd, riferendosi alla strategia dell’occupazione del potere che da tempo impera, non solo a livello locale. Il passaggio di Francantonio Genovese in Forza Italia è solo l’esempio più recente, che segue quelli del Nuovo centrodestra di Angelino Alfano o di Ala di Denis Verdini. “Siamo contrari a unire le persone solo per l’ottenimento di vantaggi personali. Genovese è solo l’ultimo caso legato all’esercizio del potere praticato in Italia”, dicono Melluso, Vita e Clemente. “Siamo garantisti – precisa Tiano – ma la politica è inquinata. Chiediamo che chi è indagato, sebbene per reati gravi, si dimetta dagli incarichi pubblichi per potersi difendere in giudizio”.

Lorenzini, docente di Letteratura e Filologia siciliana, ricorda che “esigenze di mercato e partecipazione democratica sono le direttrici lungo cui sviluppare un senso nuovo, attento ai bisogni e alle esigenze del territorio”. “Il futuro dei messinesi si riallacci alle eccellenze, come negli anni Novanta del secolo scorso. Abbiamo individuato delle aree tematiche e le relative soluzioni – conclude – occorre la capacità di dare risposte, programmando e pianificando”.

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