In tempi strettissimi l’amministrazione comunale deve trovare una strada percorribile per risolvere il grave intoppo finanziario emerso dopo la maxi cartella esattoriale che l’Agenzia delle Entrate ha recapitato a Messinambiente. La società partecipata, di cui il Comune è il maggiore azionista, risulta infatti debitrice con lo Stato per ben 29 milioni di euro. Una cifra consistente considerando anche le esigue casse di Palazzo Zanca. Questa mattina l’assessore al Bilancio Guido Signorino si è recato proprio in Agenzia per pianificare le prossime mosse. Al momento, la soluzione più probabile prevede la rateizzazione del debito, altrimenti il destino di Messinambiente sarebbe segnato.
E dire che l’amministrazione comunale aveva (come le formichine) messo da parte ben 32 milioni di euro all’interno del Piano di riequilibrio, prevedendo problemi di natura finanziaria per la società che gestisce la raccolta dei rifiuti. Cifra inutilizzabile da Signorino e soci visto che il Ministero deve ancora dare l’ok sullo stesso Piano. Intanto il pesante pignoramento, comunicato nella giornata di ieri, potrebbe ostacolare il lavoro di Messinambiente e tutto questo mentre si avvicina la prima rata della Tari prevista il prossimo 5 novembre. Il Commissario liquidatore della società partecipata ha chiesto aiuto al Prefetto invitandolo a convocare al più presto un tavolo tecnico.
Sulla questione bocche cucite da parte dell’amministrazione comunale. L’unico a sbottonarsi è l’assessore Sebastiano Pino che ha sottolineato la necessità di verificare la natura dei debiti contratti dalla società partecipata negli anni scorsi. Pino conta comunque di utilizzare i fondi già previsti dal Piano di riequilibrio, confidando su una celere risposta del Ministero dell’Interno.
Intanto i consiglieri attendono carte ufficiali, così come sottolinea Carlo Abbate presidente della Commissione al Bilancio. “Finora abbiamo appreso la notizia dalla stampa – spiega – si tratta di una situazione che può mettere ulteriormente in difficoltà Messinambiente i cui debiti rientrano nel Piano di riequilibrio, in merito attendiamo il responso di Ministero e Corte dei Conti. Le procedure avviate dall’Agenzia delle Entrate non sono state bloccate in tempo e su questo l’amministrazione deve stare attenta. Occorre che il sindaco intervenga per concordare un percorso virtuoso per tentare di risolvere i problemi economici”.
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