A Palazzo Zanca è tornato a materializzarsi il fantasma della gestione provvisoria, cui si andrà incontro se entro il 31 marzo non verrà approvato il Previsionale 2017-2019. Quel bilancio che la Giunta Accorinti aveva considerato già in cassaforte, annunciandolo con l’ormai famoso “selfie celebrativo” scattato a fine 2016. Ma le cose si sono successivamente complicate e la scadenza di fine mese è ormai impossibile da rispettare.
Nonostante ciò, l’assessore al Bilancio, Vincenzo Cuzzola, vede il bicchiere mezzo pieno e propone ai messinesi di iniziare a prendere la vita con più ottimismo. “Basta piangersi addosso – spiega – la situazione non è così tragica come qualcuno vuole far credere. Il Comune registra annualmente 250 milioni di entrate fisse, con un recupero di 150 milioni se si considerano i debiti fuori bilancio, le Partecipate e le quote che devono essere accantonate, così come previsto dall’armonizzazione contabile. E alla base c’è un piano di riequilibrio fissato a 450 milioni. Stando ai numeri lordi, è come se Palazzo Zanca possa quindi estinguere il debito in meno di un anno e mezzo. Messina non è poi così in difficoltà, considerando che ci sono Comuni molto più in crisi, a partire da quelli calabresi”.
Cuzzola, secondo il quale la gestione provvisoria non rappresenta un problema insormontabile, traccia dunque la strada da seguire per riallineare il Previsionale e proseguire l’iter per la sua approvazione. “Il bilancio varato lo scorso 30 dicembre – precisa – era corretto. Successivamente, la Ragioneria, stuzzicata dagli stessi Revisori dei Conti, ha fatto notare il mancato raggiungimento di alcuni obiettivi che hanno originato degli squilibri. E’ necessario giungere ad un nuovo assetto, altrimenti nessun impegno di spesa può essere garantito”.
Occorre, dunque, muoversi anche alla luce del buco finanziario emerso dalla mancata attuazione delle misure del piano di riequilibrio. A tal proposito, Cuzzola precisa: “La discrasia si attesta a meno di 10 milioni di euro che vanno spalmati sull’anno in corso e forse sui due successivi. Una variazione che va fatta per far sopportare lo squilibrio. Bisogna accelerare i tempi per consegnare un Piano che abbia superato la fase embrionale, e ciò deve avvenire entro la fine della sindacatura”.
E secondo Cuzzola, per aggiustare definitivamente i conti, bisognerebbe concepire la delega al Risanamento finanziario, attualmente rimasta al Sindaco Accorinti, all’interno di un vero e proprio pool operativo. “C’è un lavoro serio da fare e può essere svolto al meglio se assessori e dirigenti riescono a collaborare insieme. Questa è la mia idea, creare un pool che poi consenta di capire il motivo per il quale determinati obiettivi non sono stati raggiunti”.
Riguardo agli obiettivi non raggiunti, per l’assessore al Bilancio l’evasione tributaria continua ad avere un peso importante. “E’ una piaga che ancora non si riesce a sconfiggere del tutto – precisa Cuzzola -. E spesso gli evasori non sono i comuni cittadini che con tanti sacrifici pagano comunque le tasse, ma gli immobiliaristi che evadono l’Imu. La povera gente paga, quella ricca un po’ meno e questo impedisce al Comune di recuperare un paio di milioni l’anno”.
Andrea Castorina
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